LOS ANGELES – Negli Stati Uniti è possibile, senza infrangere la legge, acquistare un fucile automatico Ak-47 sprovvisto di numero di serie e dunque irrintracciabile: una manna per tutti i maniaci delle armi e per la criminalità organizzata locale. A rivelare l’incredibile falla giuridica è stato un giornalista del settimanale Mother Jones.
Il suo reportage comincia in un garage pieno di attrezzi situato in un anonimo complesso industriale di Los Angeles. Qui si trovano una decina di persone sconosciute ma accomunate dal medesimo scopo: costruirsi il proprio Kalashnikov
a partire da alcuni pezzi montabili che hanno ricevuto per posta. Una società americana e qualche impiegato aiuta gli amanti delle armi in questa delicata operazione di bricolage metallurgico.
La legge federale americana proibisce l’importazione di armi automatiche dall’estero ma non proibisce di importare pezzi di fucile e nemmeno di montarli per costruirsi la propria arma. Basta semplicemente che la spedizione non contenga più di dieci pezzi prodotti all’estero e che questi siano poi montati su un «castello» – la parte centrale dell’arma a forma di scatola che contiene le parti operative – made in Usa.
Finite le formalità ed i noiosi controlli della dogana o delle forze dell’ordine, chiunque può montarsi il suo Kalashnikov. E poiché, secondo la legge americana, queste armi sono montate per «uso personale», qualsiasi cosa questo significhi, non c’è nemmeno bisogno che l’AK 47 sia dotato di un numero seriale.
Questi fucili, a disposizione di chiunque, sono dunque totalmente irrintracciabili. Nel garage visitato dal giornalista americano, i «commessi» dell’officina si limitano semplicemente a distribuire dei formulari dove si chiede agli acquirenti se siano drogati, criminali o abbiano precedenti penali. E non c’è nessuno per verificare le informazioni raccolte o per controllare uno straccio di carta d’identità. Chiunque può montarsi il suo fucile, anche uno psicopatico pluricondannato.
Alcune stime calcolano che oggi siano in circolazione 70 milioni di fucili kalashnikov. Il successo dell’arma è dovuto alla sua semplicità, alla sua resistenza e alla sua tremenda efficacia. Prodotto nel 1947 nella Russia Sovietica, l’AK 47 si è diffuso dapprima nei «paesi fratelli», a cui Mosca permise negli anni cinquanta la produzione propria, e poi nel resto del mondo. Comodo da usare ed economico, i movimenti di guerriglia di mezzo mondo ne hanno apprezzato negli anni le qualità letali. Le bandiere dell’Hezbollah libanese e del Mozambico porgono tutt’oggi il loro tributo a quest’arma simbolo della lotta violenta.