Cremato il morto sbagliato: avevano lo stesso nome, il becchino non ha controllato il numero

Pubblicato il 29 Ottobre 2016 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA
Cremato il morto sbagliato: avevano lo stesso nome, il becchino non ha controllato il numero

Cremato il morto sbagliato: avevano lo stesso nome, il becchino non ha controllato il numero. Nella foto uno dei due Jorge Hernandez, cremato per errore

I due morti avevano lo stesso nome, il becchino si è confuso e ha portato alla cremazione un cadavere invece di un altro. Non è successo in mezzo alle montagne del Caucaso ma a Los Angeles, California. Non è stato un problema di iper tecnologia americana, di un difetto del computer ma semplicemente è dipeso dal fatto che l’addetto alla cremazione si è limitato a leggere il nome sulla targhetta sulla bara, sena controllare il numero di matricola. Così alla cremazione è stato portata la salma di un giovane di 26 anni al posto di un altro defunto, un poveraccio con lo stesso nome: Jorge Hernandez.

Ecco la storia come è stata riferita dal Los Angeles Times.

Uno dei due Jorge Hernandez è morto di overdose il 7 ottobre, in un ospedale di Los Angeles. Mentre erano in corso gli accertamenti sulle cause della morte, la famiglia aveva iniziato i preparativi per una camera ardente e un funerale adatto allo status. La madre del giovane voleva far fare delle foto del figlio dentro la bara. I preparativi si sono interrotti quando un funzionario del Comune ha telefonato porgendo le scuse della Amministrazione per la errata cremazione:

“Quando il nostro addetto è andato a ritirare la salma, ha verificato il nome ma non il numero sulla cssa. Si è trattato di un errore di superficialità umana. Siamo molto dispiaciuti del dolore da noi provocato, che si è aggiunto al dolore della famiglia. La mamma di Jorge ha avuto un malore, abbiamo dovuto chiamare un medico”.

I parenti del Jorge Hernandez cremato per errore sono rimasti allibiti:

“Dire: Ci dispiace non ci restituisce il nostto caro. Sulle prime abbiamo pensato che non fosse possibile, che fosse uno scherzo. Poi ci siamo resi conto che era proprio così e è stato devastante. Non è stato possibile dire addio al nostro caro Jorge, per la famiglia è stata una doppia tragedia”.

Ora pensano di fare causa al Comune e hanno già messo in mezzo un avvocato.

La situazione al cimitero di Los Angeles è molto stressata, con un arretrato di 1.500 cadaveri da sottoporre ai test prescritti dalla legge in caso di morti non chiare. I suoi dirigenti lamentano scrsit di fondi e tagli di organico oltre alla difficoltà di trovare personale capace. La procedura prevede il doppio controllo, del nome e della matricola, ma nel caso dei due Hernandez non ha funzionato.