I cristiani, “paria” del Pakistan

Pubblicato il 13 Maggio 2011 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una crisi economica dilagante, il fondamentalismo islamico che prende piede: è in questo contesto che vivono, come dei veri e propri “paria”, i cristiani del Pakistan. Una comunità ai margini, come racconta Barbara Schiavulli nel reportage da Islamabad pubblicato sul Fatto Quotidiano. Nella capitale i cristiani vivono in una bidonville, una baraccopoli fatta di mattoni di fango e fogne a cielo aperto. Racconta la Schiavulli: “Un paio di uomini sono intenti a raccogliere la pattumiera, l’odore delle fogne a cielo aperto impregna i vicoli stretti, una ragazzina con un secchio va a prendere l’acqua al pozzo, mentre una donna sbircia da una porta di casa. Ci sono delle casupole di mattoni di fango costruite alla rinfusa dove pullulano bimbi impolverati che con gli occhietti vivaci scorrazzano tra le immondizie”.

I cristiani sono 2 milioni in un paese di 180 milioni di abitanti, e sono la minoranza religiosa più discriminata. “Siamo una specie di capro espiatorio, se gli americani sparano con i drone, i militanti se la prendono con noi, se c’è una faida basta accusarci di blasfemia e per noi non c’è speranza”, si sfoga Sanon Suhail, pastore della bidonville che dorme in una stanza vicino all’altare dove celebra messa. Anche qui non c’è luce. Sua madre di occupa di tutto, della piccola scuola, dell’ambulatorio, del catechismo”.

“A Kachi Cololy vivono 10 mila persone, in un buco dove la gente brulica e aspetta che qualcosa succeda. All’entrata del ghetto cristiano c’è un manifesto della Bhutto, l’ex premier è l’unico politico che rispettano. È morta ma continua a vivere nelle loro speranze. ‘Anche se oggi viene diffuso un messaggio moderato, nelle scuole pakistane i testi scolastici del ministero insegnano che gli ebrei sono strozzini e i cristiani sanguinari crociati I rapporti qui ad Islamabad con i musulmani sono buoni – dice Salik con tristezza – ma in altre città la situazione è difficile. E ai cristiani,avolte,vengonooffertisoldi per diventare musulmani'”.