Crocs, comode ma i medici avvertono: “Fanno male”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2016 - 07:24 OLTRE 6 MESI FA
Crocs, comode ma i medici avvertono: "Fanno male"

Crocs, comode ma i medici avvertono: “Fanno male” (il principe George indossa le Crocs)

ROMA – Crocs, ovvero l’evoluzione dello zoccolo da ospedale che incontra la plastica e si fa scarpa da mare/turista. Ma secondo i medici non fanno bene: possono provocare tendiniti, calli, problemi alle unghie. Il dibattito sulle calzature lanciate ormai nel lontano 2002 è sempre stato estetico: sono brutte? Graziose non sono, ma durante i viaggi possono essere un vero salvagente: lavabili, quindi comode in caso di pioggia, possono essere usate anche con i calzini, magari se si è di passaggio in un aeroporto “infestato” dall’aria condizionata. Il Daily Mail però mette in guardia:

Dal primo negozio di Crocs nel 2002, ne sono state vendute più di 300 milioni di paia in tutto il mondo. Le strane pantofole di gomma sono diventate una valida alternativa prima alle infradito, poi al resto delle scarpe, avvistate ai piedi di Helen Mirren, Steven Tyler, Jack Nicholson, addirittura di Kate Middleton. A conquistare non di certo la loro bellezza o eleganza, ma una comodità senza eguali.

Ma sono davvero così ‘comode’? Secondo i medici, le Crocs possono causare tendinite, calli, duroni, problemi alle unghie. La podologa Megan Leahy di Chicago spiega che ”non sono scarpe adatte all’uso quotidiano”. “Essendo aperte dietro e non fissando il tallone, le dita si sforzano per aderire, causando tendinite, il peggioramento delle deformità dei piedi, problemi di unghie, calli e duroni”. Mentre il dottor Alex Kor, il presidente della American Academy of Sports Medicine Podiatric, sostiene che sono la causa primaria di dolori alla pianta, all’arco o ai talloni. Alcune persone possono trarne beneficio, come chi soffre di edema eccessivo alle gambe o caviglie, o chi ha una planta molto arcuata. Ma in ogni caso non esagerare, ‘non dovrebbero mai essere indossate per 8 ore al giorno”, concludono i medici.