Dacca, in Italia le salme delle vittime: l’abbraccio di Mattarella FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2016 - 01:13 OLTRE 6 MESI FA
Dacca, in Italia le salme delle vittime: l'abbraccio di Mattarella FOTO

Dacca, in Italia le salme delle vittime: l’abbraccio di Mattarella FOTO

ROMA – Sono rientrate in Italia martedì sera le salme dei nove italiani uccisi a Dacca, in Bangladesh, nell’attentato di venerdì 2 luglio. Ad accoglierle, all’aeroporto di Ciampino (Roma), c’era il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rientrato apposta dal Messico, insieme al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. 

“Ho preso con il presidente Mattarella, ha fatto sapere il ministro, l’impegno a nome del governo ad assicurare che i benefici previsti dalla legge per le vittime del terrorismo si applichino ai nostri caduti all’estero. È un impegno doveroso di fronte a episodi come quello della strage di Dacca”.

Gentiloni è stato accanto al capo dello Stato durante le lunghe operazioni di sbarco dei feretri, al termine delle quali Mattarella si è fermato per un istante in raccoglimento davanti alle bare, un istante appena per poi lasciare subito spazio ai familiari, al loro dolore per l’ultimo saluto ai congiunti. Lacrime, abbracci, lo straziante saluto di don Luca Monti, il fratello di Simona, che ha baciato piangendo il feretro della trentenne che aveva da poco scoperto di aspettare un bambino. E poi ancora, tra i familiari, una bimba con il suo vestito a fiori e un nastro tra i capelli ferma in attesa delle bare e Giovanni Boschetti, che è riuscito a salvarsi mentre sua moglie veniva massacrata, e una giovane donna, con in mano una cornice con la foto di Cristian Rossi, il manager di 47 anni che aveva due gemelline di tre anni.

I corpi di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti sono adesso tornati a casa. Ed ora i loro corpi verranno sottoposti ad autopsia. L’Italia vuole infatti prendere parte attiva all’indagine. Mentre dal Bangladesh arrivano le notizie di nuovi arresti, la procura di Roma sta preparando una richiesta, tramite rogatoria internazionale, alle autorità bengalesi per avere copia degli atti dell’inchiesta sull’attacco. E il pm Francesco Scavo, titolare degli accertamenti, potrebbe chiedere di interrogare l’unico superstite del commando arrestato. Il viaggio dei nove italiani uccisi dalla follia jihadista si concluderà nel paese di origine di ciascuno di loro, con i funerali in forma privata.

(Foto Ansa)