Damasco denuncia tentato attacco ribelli da mare

Pubblicato il 28 Aprile 2012 - 20:36 OLTRE 6 MESI FA

BEIRUT, 28 APR – Le autorità siriane hanno detto di avere respinto un tentativo di sbarco di ribelli armati a bordo di gommoni lungo la costa, in uno scontro che ha provocato morti e feriti. E' il primo episodio di questo genere denunciato dal regime, mentre le forze armate libanesi hanno reso noto di avere intercettato una nave proveniente dalla Libia con un carico di armi destinato probabilmente all'opposizione siriana.

Questi sviluppi delle ultime ore, a cui va aggiunta l'uccisione di dieci militari disertori in combattimenti nella regione di Damasco – segnalata dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) – confermano la radicalizzazione delle violenze nel Paese, nonostante un cessate il fuoco ufficialmente imposto dall'Onu a partire dal 12 aprile e la presenza di un'avanguardia di osservatori delle Nazioni Unite.

Di fronte a questa situazione, e in particolare dopo un attentato avvenuto ieri nel centro di Damasco che secondo la televisione di Stato ha provocato almeno 11 morti, la Russia ha confermato oggi l'appoggio al regime siriano. "I terroristi che operano in Siria devono essere respinti con fermezza", ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca.

Secondo l'agenzia ufficiale Sana, il tentato sbarco di quelli che ha definito "terroristi" è avvenuto la notte scorsa a nord della città portuale di Lattakia, a una trentina di chilometri dal confine con la Turchia. Obiettivo degli assalitori, secondo le autorità, era un'installazione militare lungo la costa, i cui soldati hanno respinto l'attacco. Alcuni soldati sono rimasti uccisi e altri feriti, ha sottolineato la Sana, senza precisare il loro numero e aggiungendo che non è stato possibile quantificare le perdite dall'altra parte.

Ieri, secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione, 18 persone erano cadute nella repressione delle forze governative in varie città, con le violenze più gravi segnalate a Homs, Idlib e Aleppo. Un bilancio che non tiene conto dell'attentato avvenuto nella capitale, che la stessa fonte accusa il regime di avere "orchestrato".

Quanto alla nave intercettata dalle forze libanesi nelle acque del Mediterraneo, che batteva bandiera della Sierra Leone, fonti della sicurezza di Beirut hanno detto di avervi trovato a bordo tre container in cui erano nascosti fucili mitragliatori Kalashnikov e M16, razzi Rpg, esplosivi e armi contraeree. La nave, la 'Luftallah II', batte bandiera di Sierra Leone ma proveniva dalla Libia dopo aver fatto uno scalo nel porto egiziano di Alessandria ed era diretta a Tripoli, nel nord del Libano. Le nuove autorità libiche hanno accennato negli ultimi mesi a possibili iniziative per aiutare gli insorti siriani, mentre la città libanese di Tripoli, a maggioranza sunnita come la popolazione siriana, vede regolarmente manifestazioni contro il presidente siriano Bashar al Assad, che appartiene alla minoranza degli alawiti, branca dell'Islam sciita. Il Comitato per la difesa dei giornalisti (Cpj), organizzazione con sede a New York, ha condannato infine la prolungata detenzione di almeno 13 giornalisti e attivisti per la libertà di stampa in Siria, sottolineando che per diversi di loro non sono state rese note le accuse, le condizioni fisiche e il luogo di detenzione.