Datagate, giudice Usa a Nsa: “Controlli incostituzionali. Stop raccolta dati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2013 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
Datagate, giudice Usa a Nsa: "Controlli incostituzionali. Stop raccolta dati"

Datagate, giudice Usa a Nsa: “Controlli incostituzionali. Stop raccolta dati”

WASHINGTON – Il programma di sorveglianza telefonica attuato dalla Nsa sarebbe incostituzionale e i dati fin qui raccolti andrebbero distrutti. Ne è convinto un giudice federale del District of Columbia, Richard J. Leon, pronunciando, di fatto, il primo parere legale sulla vicenda che ha portato non poco scompiglio nell’amministrazione Obama. Il programma “orwelliano” rivelato dalla talpa del Datagate, Edward Snowden, è secondo il giudice Leon probabilmente incostituzionale perché violerebbe il Quarto Emendamento.

 

Richard J. Leon, nominato nel 2002 da George Bush, non è certo un giudice liberal, ma nelle 68 pagine della sua sentenza attacca duramente il sistema di spionaggio messo in atto dall’agenzia di intelligence americana:

“Non riesco ad immaginare un’invasione più indiscriminata e arbitraria di quanto è avvenuto sino ad ora. Raccogliere e archiviare milioni di dati riguardanti praticamente tutti i cittadini è una palese violazione della nostra Costituzione”.

Il giudice Leon inoltre smonta il tassello principale sui cui sinora si è basata la difesa della Nsa: ovvero la sicurezza nazionale. “Non è così – ha detto la toga – non ci sono prove evidenti che questa attività del governo abbia sventato attentati contro il nostro paese”.

Edward Snowden ha accolto la notizia con gioia:

“Sono contento, io ho fatto quello che ho fatto nella convinzione che l’azione della Nsa sia contro la Costituzione e perché pensavo fosse giusto gli americani sapessero”.

Intanto dalla Casa Bianca nessun commento, ma si affrettano a smentire le notizie circolate nei giorni scorsi secondo le quali Washington starebbe pensando di concedere la grazia all’ex agente della Cia.

Il giudice Leon conclude così le sue 68 pagine:

“Non posso andare oltre i limiti dei miei poteri, ma certo posso dire che se in futuro altri presenteranno una denuncia per chiedere provvedimenti contro chi ha violato la loro privacy io mi schiererò senza dubbi con i querelanti”.