David Sneddon morto? No, rapito da Kim Jong Un per…insegnare inglese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2016 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – E’ la misteriosa storia di David Sneddon, scomparso nel 2004 nello Yunnan, in Cina, e ritenuto morto dopo un incidente nel corso di un’escursione – come affermò la polizia cinese – ma il corpo non fu mai trovato. Ma ora si torna a parlare dello studente americano: sarebbe infatti stato rapito da Kim Jong Un, attuale dittatore nordcoreano, che lo voleva come insegnante personale di lingua inglese, secondo quanto riportato da Yahoo News Japan.

A mettere un punto sulla fantomatica scomparsa di Sneddon, ex studente alla Brigham Young University e ora 36enne, è stato Choi Sun-Yong a capo della South Korea’s Abductees’ Family Union: sarebbe stato rapito per insegnare inglese a Kim Jong Un e ora vivrebbe a Pyongyang, capitale nordcoreana, dove insegnerebbe inglese ai bambini e sarebbe sposato con due figli.

La notizia è stata un sollievo, scrive il Daily Mail online, per Roy e Kathleen, genitori di Sneddon che avevano messo in dubbio la versione ufficiale sulla scomparsa del figlio.

“Abbiamo sempre saputo, in fondo al nostro cuore, che era vivo, così abbiamo continuato a combattere”, ha detto la madre.

Il sospetto in parte era basato sul fatto che, dopo essere stato dato per morto nel Tiger Leaping Gorge, un canyon sul fiume Jinsha a Yunnan, meta di moltissimi turisti, il corpo del ragazzo non fu mai trovato. La zona, inoltre, è anche una di una serie di fermate di una ferrovia sotterranea su cui si spostano i fuggitivi nordcoreani verso il sud-est asiatico. Sneddon fu visto, l’ultima volta, il 14 agosto mentre usciva dal ristorante coerano a Shangri-La, una cittadina non lontana dal Tiger Leaping Gorge.

Fu dato per disperso il 26 agosto, quando non raggiunse l’aeroporto di Seul, Corea del Sud, dove avrebbe dovuto incontrare il fratello per fare insieme il viaggio di ritorno verso casa. I genitori di Sneddon, credono che il figlio è stato preso di mira a causa della buona conoscenza della lingua coreana, utilizzata durante il servizio in una missione Mormone in Corea del Sud, ma evidentemente non era così.

I genitori hanno portato avanti il caso del figlio, anche attraverso un website e una pagina su Facebook per condividere storie e informazioni sulla sua scomparsa. E il loro attivo impegno è stato ripagato all’inizio del 2016, quando il deputato dello Utah, Chris Stewart e il senatore Mike Lee hanno presentato alla Camera dei Deputati e al Senato, una risoluzione, sollecitando a intervenire per scoprire cosa fosse accaduto a Sneddon. La risoluzione è stata sostenuta anche da Marco Rubio, avvocato e politico del partito repubblicano statunitense.