Doyle Lee Hamm: non trovano la vena, rinviata l’esecuzione della condanna a morte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2018 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Doyle Lee Hamm

Doyle Lee Hamm

NEW YORK – Doyle Lee Hamm, è un detenuto del braccio della morte e avrebbe dovuto essere giustiziato il 22 febbraio scorso ma l’esecuzione è stata annullata poiché i medici, dopo 11 tentativi, non sono riusciti a trovare una vena per praticare l’iniezione letale.

Hamm, condannato a morte per l’omicidio di Patrick Cunnigam, per due ore e mezza è stato sottoposto a un calvario e Bernard Harcourt, il suo avvocato ha paragonato l’accanimento dei medici a una tortura ed ha avviato un’azione legale nei confronti dell’Alabama Department of Corrections.
Nei giorni precedenti all’esecuzione, il legale aveva avvertito che Hamm è un paziente terminale di cancro con le vene compromesse e che probabilmente sarebbe stato sottoposto a un “dolore inutile e crudele”, scrive il Daily Mail.

E’ stato presentato il report di un medico legale che include nuove immagini delle ferite di Hamm e forniscono un resoconto della sua sofferenza.
Secondo un’intervista ad Hamm di Mark Heath, un anestesista di New York, la notte dell’esecuzione è stato portato in una camera dove erano presenti circa nove persone ed è stato legato a una lettiga.
Per mezz’ora i medici hanno cercato la vena, tre volte su una gamba e due sull’altra ed Hamm ha riferito che ogni buco comportava numerosi verifiche con l’ago, che veniva parzialmente ritirato e poi reinserito.
Dopo il fallito tentativo sulle gambe, un secondo team è entrato nella stanza munito di un dispositivo a ultrasuoni e iniziato a sondare l’inguine.
Stessa ricerca, uguale procedura e non è chiaro se al detenuto sia stato somministrato l’anestetico locale. “A un certo punto Hamm sperava che il medico trovasse la vena, preferiva morire che continuare a provare quel dolore atroce”.

Dopo un po’ di tempo, una persona ha annunciato che l’esecuzione era stata annullata, tra le proteste dei medici che volevano andare avanti e che una volta usciti dalla stanza, non hanno dato istruzioni per le cure di Hamm né provveduto a tamponare l’inguine sanguinante, come riportato dal tabloid britannico.
L’esecuzione fallita di Hamm è l’ultima di una serie che hanno sollevato polemiche sia per il tipo di farmaci usati che per il loro effetto.
Nel 2014, dopo l’iniezione letale Clayton Lockett ha trascorso 40 minuti in agonia e poi è morto d’infarto. Era la prima volta che l’Oklahoma usava il  midazolam come primo elemento del mix di farmaci.
L’anno successivo, a Charles Warner, condannato per stupro e omicidio, è stato somministrato il farmaco sbagliato. L’Oklahoma aveva usato acetato di potassio e non cloruro di potassio, come richiesto dal protocollo dello Stato e Warner aveva sostenuto che il corpo sembrava andare “in fiamme”.