Un vero e proprio tentativo di colpo di Stato contro il presidente Rafael Correa. Il governo dell’Ecuador ha dichiarato lo stato d’emergenza per una settima in tutto il Paese e ha delegato alle Forze armate la sicurezza interna ed esterna. Lo ha reso noto il sottosegretario giuridico della presidenza, Alexis Mera.
Secondo la rete pubblica di Quito ‘Ecuador tv’ nell’ospedale a Quito dove si trova il presidente dell’Ecuador Rafael Correa sono stati sentiti degli spari. Il governo, poco prima, aveva fatto un appello agli ecuadoriani a mettere “in salvo” il capo dello Stato.
L’ambasciatore ecuadoriano presso l’Organizzazione degli Stati americani (Osa), Maria Isabel Salvador ha avvertito che ”le prossime ore sono cruciali per il mio Paese” ed ha chiesto all’Osa di pronunciarsi in merito e di ”prendere misure” per evitare che la situazione si aggravi.
Secondo immagini diffuse dai canali televisivi, in alcuni casi i manifestanti hanno dato alle fiamme pneumatici e sono ricorsi ai gas lacrimogeni. Sempre secondo i media, soldati e poliziotti per protesta avrebbero anche interrotto gli accessi stradali alla capitale.
Correa, dall’ospedale, ha denunciato agenti che vorrebbero aggredirlo anche nel nosocomio, affermando che “saranno loro i responsabili se sarò ferito”. Il capo di stato maggiore delle forze armate, Ernesto Gonzalez ha subito espresso il suo appoggio al governo, intimando, tra l’altro, ai 150 esponenti dell’aeronautica militare di porre fine alla loro protesta.
Intanto, membri delle forze di polizia hanno anche occupato la sede del Parlamento, bloccando alcuni deputati che hanno approvato la legge. Il governo spagnolo, intanto, ha condannato qualsiasi tentativo di golpe a Quito, mentre è stata convocata a Washington una riunione d’urgenza dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa). A
Appoggio a Correa è giunto dall’Argentina. Anche la Farnesina ha segnalato incidenti nei pressi dell’aeroporto e segnala che le strade sono bloccate, consigliando ai turisti italiani di mantenersi in contatto con i propri tour operator. Anche Cuba ha condannato ”il colpo di stato che sta avvenendo in Ecuador, ordito dall’oligarchia ecuadoriana e da gruppi cospiratori con lo scopo di attentare all’ordine costituzionale”. Cuba ha poi chiesto agli Stati Uniti un pronunciamento contro il colpo di Stato.
Secondo L’Avana, ciò che è avvenuto nel paese latinoamericano è un ”tentativo di azzittire la voce di Ecuador e di Correa di denuncia della politica intervenzionistica degli Stati Uniti nella regione”. Il governo di Castro ha espresso sostegno a Correa e respinto le dichiarazioni dell’ex presidente Lucio Gutierrez, giudicate ”apertamente golpiste”
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha lanciato un appello per sostenere il presidente Correa. “Stanno cercando di rocesciare il presidente Correa. Popoli dell’Alleanza bolivariana e dell’Unasura state in allerta! Viva Correa!”, a scritto Chavez su Twitter. Correa “é in pericolo di morte” e si trova “sequestrato in una sala nell’ospedale a Quito insieme ad un suo assistente, un ufficiale e due o tre uomini della sua sicurezza” ha detto il presidente Chavez.
“Quella in corso a Quito è un’operazione che si sta preparndo da tempo, forse dell’estrema destra, dell’ oscurantismo”, ha detto Chavez in dichiarazioni all’emittente Telesur, precisando che quella della vertenza salariale dei militari e poliziotti di Quito “é solo una scusa” per prendere l’assalto il potere. Quelle forze “stanno seguendo istruzioni superiori”, ha concluso Chavez: “si tratta di un’operazione pianificata, sono capi della polizia e leader politici”.
Quinto è piombato nel caos: scontri e saccheggi, aeroporto e Parlamento bloccati, molti uffici sono stati chiusi, così come le scuole, in molte città del Paese. La situazione è precipitata nel pomeriggio, durante la manifestazione di centinaia di soldati e agenti di polizia scesi in piazza per protestare contro una nuova legge che, a loro dire, riduce determinati benefici economici.
Il ministro della Difesa, Javier Ponce, ha cercato di conversare con i militari ma loro si sono rifiutati di avviare qualsiasi negoziato, riferisce Ecuador Tv. ”Ho offerto con molta chiarezza la mia disposizione a conversare con i compagni, ma non davanti alla stampa”, ha dichiarato Ponce.
Circa 150 membri della Forza Aerea ecuadoriana hanno occupato la pista dell’aeroporto in concomitanza con la rivolta dei poliziotti. Dalle 9.30 circa ora locale tutte le operazioni aeroportuali sono sospese.
Intanto il presidente del Perù Alan Garcia ha disposto la chiusura della frontiera con l’Ecuador e la sospensione degli scambi commerciali tra i due Paesi. Il capo dello Stato ha espresso anche il suo appoggio al collega Rafael Correa e stigmatizzato ”quei quattro golpisti che per aver nelle mani un’arma pensano di aver il diritto di imporre la loro volontà”.