Hurghada. Attacco resort con i coltelli: 3 feriti ombra Isis

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2016 - 20:03| Aggiornato il 9 Gennaio 2016 OLTRE 6 MESI FA
Egitto, attacco armato a Hurghada nel resort Bella Vista

Egitto, attacco armato a Hurghada nel resort Bella Vista

IL CAIRO – Hourgada, in Egitto: assalto (forse)  dal mare, come in Tunisia, o forse dalla strada attraverso il ristorante, al resort Bella Vista. L’assalto è stato condotto da due uomini armati di soli coltelli – tre secondo altre fonti – e di una pistola giocattolo, secondo la polizia, mentre secondo diversi media internazionali indossavano cinture esplosive e avrebbero aperto il fuoco all’entrata dell’hotel.

Tre ospiti dell’albergo sono rimasti feriti: una coppia di anziani austriaci e un giovane svedese.

Come riferisce l’agenzia Ansa, un responsabile dell’ospedale dove sono ricoverati, conferma che le loro ferite sono leggere e le condizioni stabili. Gli austriaci, di 72 anni, si chiamano Renata and Wilhelm Weisslein mentre lo svedese è Sammie Olovsson, 27 anni, e hanno riportato ferite solo “superficiali”.

Le forze di sicurezza avevano sparato contro gli assalitori uccidendone uno e ferendo il secondo. Secondo testimoni citati anche da un autorevole media, i due durante l’attacco hanno gridato “Allah è grande” e avevano una bandiera dell’Isis. Quel che è certo è che le forze della sicurezza egiziana sono riuscite a fermarli. Lo riferisce il corrispondente di Al Arabiya, aggiungendo che tre turisti sono rimasti feriti.

Dalle prime informazioni sembrava che i due fossero arrivati dal mare, come nell’attacco in Tunisia che nel giugno 2015 fece 38 morti, e che abbiano sparato all’ingresso del resort gridando Allahu Akhbar (Allah è grande) come i jihadisti; secondo diverse fonti avevano le bandiere nere dello Stato Islamico. Uno di loro pare che indossasse una cintura esplosiva.

Più probabile un meno spettacolare ingresso nel ristorante dell’albergo, che affaccia sulla strafa.

Il sito di Al Ahram riferisce che uno degli assalitori, quello ucciso dalla polizia, si chiamava Mohamed Hassan Mahfouz, 21 anni. L’altro assalitore è rimasto gravemente ferito mentre tentava di fuggire.

La versione della polizia contraddice le prime notizie diffuse dalla Reuters secondo la quale gli assalitori sarebbero arrivati dal mare. Secondo Al Ahram gli assalitori sarebbero passati per il ristorante dell’albergo, che affaccia sulla strada. Per il ministro del Turismo Hisham Zazou, non si è però trattato di un attacco terroristico ma di un tentativo di rapina.

Secondo quanto riferito dal ministero egiziano gli assalitori si sarebbero infiltrati venerdì sera attraverso il ristorante che dà sulla strada e avrebbero minacciato gli ospiti dell’hotel con armi bianche. Molto diversa la ricostruzione dei media, tra cui Al Arabiya, secondo i quali uno degli assalitori del resort aveva una cintura esplosiva, fatta brillare dalle forze di sicurezza. La Bbc in arabo cita testimoni secondo i quali i terroristi urlavano “Allahu akbar” e avevano la bandiera nera dell’Isis.

Oltre ai due neutralizzati, ci sarebbe anche un terzo uomo riuscito a fuggire per mare, da dove sarebbe venuto il commando (come a Sousse): per questo la città è stata blindata dalle forze di sicurezza.

L’hotel si trova nella centralissima Sheraton Road ed è noto per essere frequentato quasi esclusivamente da turisti del Nord Europa e dalla Russia. Viene escluso, al momento, che siano stati coinvolti italiani. L’Unità di Crisi della Farnesina si è comunque immediatamente attivata dopo le prime notizie dell’assalto ed in serata era in contatto con l’ambasciata italiana al Cairo per verificare l’eventuale presenza di connazionali.

Il turismo egiziano, che il governo Sisi sta disperatamente cercando di tutelare dopo l’abbattimento a ottobre del jet russo, torna dunque ad essere al centro di notizie allarmanti. Proprio stamattina il network di propaganda dell’Isis Amaq News aveva rivendicato gli spari di giovedì contro un bus di turisti israeliani nei pressi delle Piramidi a Giza. E la Provincia del Sinai dello Stato islamico ha rivendicato la paternità del sabotaggio, avvenuto giovedì in tarda serata nel Nord del Sinai, del gasdotto verso la Giordania.