Egitto, mercantile in avaria: a bordo della Jolly Amaranto marinai da tutta Italia

Pubblicato il 12 Dicembre 2010 - 21:39 OLTRE 6 MESI FA

La "Jolly Amaranto"

Arrivano da tante regioni d’Italia i membri dell’equipaggio della Jolly Amaranto, la nave mercantile della ”Ignazio Messina” che da ieri mattina e’ in balia delle onde al largo della costa egiziana per un’avaria al motore, mentre sulla zona imperversa un’eccezionale ondata di maltempo. E da tutte quelle ragioni arrivano a ritmi di un quarto d’ora, venti minuti, le telefonate di mogli, madri e parenti alla centrale operativa della compagnia, che oltre a coordinare i soccorsi, monitorare la situazione della nave, supportare il morale dell’equipaggio e’ diventata anche una centrale di sostegno degli affetti. Due delle otto persone mediamente presenti negli uffici per gestire l’emergenza sono infatti dedicate al cosiddetto ‘canale famiglia’.

Dei 16 membri dell’equipaggio italiani (gli altri cinque sono romeni), due sono originari di Genova e provincia, uno di Canelli (Asti), quattro di Catania, quattro di Torre del Greco, uno di Vibo Valentia, due di Molfetta, uno di Pescara e uno di Porto Empedocle. Il piu’ giovane e’ un allievo, di 21 anni, di Genova, mentre il piu’ anziano e’ l’elettricista, di 64, di Pescara.

Il direttore di macchina, compira’ 60 anni tra 30 giorni esatti, mentre il comandante Federico Gatto ne ha 55, di cui moltissimi trascorsi in mezzo al mare. In assoluto a telefonare con maggiore ricorrenza, circa ogni ora e mezzo, e’ la moglie dell’operaio meccanico, originario di Molfetta. La donna ha trovato negli operatori del canale famiglia una vera e propria voce amica dalla quale riesce a trarre conforto. Ha bisogno di sapere che il marito sta bene e che tornera’ a casa sano e salvo. Piu’ tranquilli invece risultano i familiari dei lupi di mare di lungo corso.

Ieri sera intanto il fratello di uno dei membri dell’equipaggio, un militare della Guardia di finanza, si e’ presentato negli uffici della ”Ignazio Messina”, per verificare di persona che fosse stata messa in piedi un’organizzazione in grado di far fronte alla situazione e nell’andare via si e’ detto piu’ sereno e soddisfatto. In contatto con l’armatore anche il padre di Matteo Mogliotti, 25 anni, di Canelli (Asti) mozzo sulla Jolly Amaranto e al suo secondo imbarco: ”Siamo preoccupati. Nostro figlio doveva rientrare a casa per Natale”. Ma a telefonare sono anche i familiari di membri di equipaggio imbarcati su altre 13 navi gestite dai Messina, che chiedono notizie, conferme, rassicurazioni.

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