Egitto. Processo Morsi, pena morte per direttore Al Jazeera

Pubblicato il 7 Maggio 2016 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA
Ibrahim Hilal

Ibrahim Hilal

EGITTO, IL CAIRO – C’è anche il nome del direttore giornalistico di Al Jazeera fra quelli delle 6 condanne a morte emesse sabato in primo grado nel processo per spionaggio per il Qatar che vede imputato anche il deposto presidente egiziano Mohamed Morsi, per il quale non è stata invece chiesta la pena capitale. Lo si è appreso alla Corte d’assise del Cairo.

Il direttore della tv satellitare qatariota, Ibrahim Hilal, è contumace come Alaa Sablane, l’altro giornalista di Al Jazeera – si è appreso in tribunale – condannato alla pena capitale. La sentenza deve però essere esaminata dal Gran Muftì e per la conferma si attende il 18 giugno.
Il Qatar è un avversario geopolitico dell’Egitto e tre giornalisti della tv accusata in Egitto di appoggiare smaccatamente la Fratellanza Musulmana messa al bando erano già stati al centro di un lungo e clamoroso caso giudiziario iniziato a fine 2013: il protagonista fu l’australiano Peter Greste, condannato a sette anni di reclusione.

Fu poi rilasciato nel febbraio dell’anno scorso e ricondannato in contumacia per diffusione di notizie false in favore di Morsi al momento della sua rimozione sull’onda di una rivolta popolar-militare nel luglio di quell’anno. Condanne simili furono inflitte all’egitto-canadese Mohamed Fahmy e all’egiziano Baher Mohamed, poi scarcerati nel settembre scorso.