In Egitto il “venerdì dell’ultima chance”: manifestazione prima del voto

Pubblicato il 25 Novembre 2011 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO – In Egitto il 25 novembre è il “venerdì dell’ultima chance”, il giorno della svolta, come titolano i quotidiano nazionali e come si chiama la manifestazione del Cairo, ultima occasione per una massiccia manifestazione prima del voto legislativo, confermato dal Consiglio militare per il 28 novembre.  Saranno le prime elezioni legislative dopo la caduta di Hosni Mubarak lo scorso febbraio, in cui il Paese sceglierà tra stabilità e caos, come dicono altri giornali.

Il 25 novembre si tiene a piazza Tahrir, al Cairo, la manifestazione contro il governo militare, a cui partecipa anche l’ex direttore generale dell’Aiea e candidato alle presidenziali Mohammed el Baradei. La tregua dopo gli scontri non ha fermato il bilancio dei morti, arrivati a quota 41.

Dopo quasi una settimana di scontri mortali tra manifestanti e forze di sicurezza governative, il consiglio militare del Paese ha incaricato l’ex primo ministro Kamal al-Ganzouri di formare un nuovo governo. La sua nomina è stata fatta dopo un incontro con il maresciallo del Consiglio Supremo delle Forze Armate (SCAF), Mohamed Hussein Tantawi.

L’ecomista Ganzouri, che è stato alla guida del Paese dal 1996 al 1999 sotto il deposto presidente Hosni Mubarak, ha accettato di formare un governo nazionale, secondo quanto pubblicato dal quotidiano di stato Al-Ahram. Ganzouri aveva preso le distanze da Mubarak già all’inizio della rivolta di gennaio e aveva affermato in un’intervista televisiva che lui sosteneva la rivoluzione egiziana.

Intanto gli Stati Uniti chiedono il “pieno trasferimento” di poteri dalla giunta militare egiziana a un governo civile deve avvenire “il più preso possibile” e “in un modo inclusivo che risponda alle legittime aspirazioni del popolo egiziano”:

Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto: “Noi crediamo, e questo è molto importante che il trasferimento completo del potere a un governo civile debba aver luogo in maniera giusta e senza esclusioni, che risponda alle aspirazioni legittime del popolo egiziano, al più presto possibile”.