Egyptair, volo maledetto: “Abbatteremo questo aereo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Maggio 2016 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA
Egyptair, volo maledetto: "Abbatteremo questo aereo"

Egyptair, volo maledetto: “Abbatteremo questo aereo”

CAIRO – Egyptair, volo maledetto? “Abbatteremo questo aereo” era stato scritto, in arabo, 2 anni fa, proprio sotto la pancia di quello stesso Airbus A320-232 esploso in volo e caduto in mare, in circostanze ancora misteriose, al largo della isola greca di Karpathos., portando alla morte tutti i 66 che erano a bordo. Autori del gesto vandalico furono alcuni lavoratori dell’aeroporto, pare non collegati con Isis né con al Qaeda, ma certo di fede islamica estrema se è vero che la minaccia faceva parte di un messaggio contro il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, bollato come “traditore” e “assassino” per la repressione attuata contro il precedente governo di Mohamed Morsi e dei Fratelli Musulmani che avevano vinto libere elezioni ma stavano trasformando l’Egitto in uno stato teocratico.

Anche se non sembrano esserci collegamenti fra quella scritta e il fatale incidente, dà comunque i brividi la rivelazione del New York Times basata su interviste con tre funzionari della sicurezza di Egyptair, interpellati dai giornalisti americani separatamente. Da allora, assicura Egyptair, sono state intensificate le misure di sicurezza della compagnia aerea, includendo perquisizioni personali degli equipaggi, allontanamento di personale con idee politiche troppo estreme, inserimento di guardie fra i passeggeri, di cui 3 presenti nella lista delle vittime del volo MS804 Parigi-Cairo scomparso nella notte fra il 18 e il 19 maggio 2016.

Nulla di preciso si sa sulle cause della tragedia. Gli investigatori, sia di parte egiziana sia di parte francese non azzardano ipotesi, anche se tutti gli indizi diffusi sembrano puntare verso il guasto tecnico o un attentato terroristico anche se ci sono obiezioni forti per entrambe le ipotesi:

1. guasto: il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica ed esperto pilota, ha detto alla agenzia di stampa Ansa che – a parte «un’esplosione a bordo» – essenzialmente due fattori possono spiegare il fumo: “Un’avaria dell’impianto elettrico o del motore», ma in entrambi i casi «non si tratta di problemi tali da determinare, da soli, il precipitare così repentino di un aeroplano”. Il fumo rilevato dal sistema automatico di segnalazione a bordo prima che l’aereo egiziano finisse nel Mediterraneo “può essere stato generato da diversi fattori, ma le spiegazioni – a parte l’esplosione a bordo, che produce anch’essa fiamme e fumo – sono essenzialmente due: un’avaria dell’impianto elettrico o del motore. In entrambi i casi, però, non si tratta di problemi tali da determinare, da soli, il precipitare così repentino di un aeroplano”.

Riferisce ancora l’agenzia Ansa che, secondo le ultime indiscrezioni, il fumo proveniva da uno dei motori, ma questo, secondo il gen Tricarico, non costituisce

“un’emergenza talmente grave da determinare la perdita di controllo del velivolo. Se c’è un’avaria di questo genere il motore si spegne e si prosegue con l’altro. Oggi tutti gli impianti sono ridondanti nei velivoli civili, raddoppiati o addirittura triplicati: significa che se uno si rompe gli subentra un altro. E questo vale anche per il motore: con un solo motore si può proseguire il volo e atterrare. Un’avaria di questo genere, dunque, non mi convince come unica causa dell’incidente”.

2. terrorismo: l’ipotesi terrorismo è quella che piacerebbe di più, perché giustificherebbe maggiori repressioni anti islamici e maggiori e sempre più fastidiose misure di sicurezza. Continua a mancare una qualsiasi rivendicazione. Si ricorda che lo Stato islamico comunque aveva fatto passare solo poche ore prima di rivendicare la bomba sul charter russo esploso sul Sinai in ottobre 2015.

Resta in piedi, ma pochissimi ne parlano, l’ipotesi più imbarazzante di tutte, quella del fuoco amico, di un missile partito da una nave greca o egiziana impegnata proprio nel Mediterraneo orientale in manovre congiunte in funzione anti comune nemico Turchia.

Molto forse dirà la scatola nera che registra tutti i dati del volo di un aereo. Secondo il gen. Tricarico, la scatola nera

“potrà dire qualcosa di definitivo su un altro aspetto anomalo di questa vicenda, cioè sulle due virate – una di 90 gradi e una di 360 – che avrebbe compiuto l’aeroplano. In particolare la seconda non ha senso, perché girare in tondo si fa solo se si deve orbitare, se c’é del tempo da perdere, ad esempio quando si deve atterrare in un aeroporto affollato. Il ‘flight data recorder’, che registra tutti i dati di volo, ci dirà come e perché sono state effettuate le virate: se ad esempio l’equipaggio abbia cambiato rotta per qualche problema tecnico, o magari perché costretto a farlo da terroristi che si erano impossessati dell’aeroplano”.

Oppure, ma questo Tricarico lo potrà mai nemmeno accennare dopo i precedenti di Ustica si è trattato di una mossa disperata del pilota per scansare il missile, greco o turco, che ha visto arrivare attraverso lo schermo radar ma non ha potuto evitare. Tutto forse è avvenuto in modo così repentino che non c’è stato nemmeno il tempo per lanciare un Sos, come ricorda la Stampa:

“Resta il fatto che i piloti del volo Ms804 non hanno lanciato Sos: una circostanza che un generale e pilota dell’Aviazione egiziana, Abdel Hakim Shalaby, ha spiegato con un’esplosione e non un guasto tecnico”.