Usa, mistero a Los Angeles. Trovato corpo decomposto di ex-Playmate di Playboy

Pubblicato il 5 Maggio 2011 - 18:05 OLTRE 6 MESI FA

Yvette Vickers ai tempi di Playboy

LOS ANGELES, STATI UNITI – Fitto mistero a Los Angeles su una attrice ed ex-Playmate di Playboy, ai suoi tempi famosa, che potrebbe aver fatto una brutta fine. I medici legali della contea di Los Angeles stanno cercando di indentificare un corpo decomposto trovato in una casa del quartiere di Benedict Canyon che potrebbe esservi rimasto svariati mesi o addirittura un anno.

Secondo il Los Angeles Times si tratta quasi certamente della ex-Playmate, Yvette Vickers, che abitava nella casa e viveva, ormai all’età di 82 anni, un’esistenza molto appartata.

La decomposizione del corpo è tale che gli inquirenti non sono ancora riusciti a stabilire se si tratta di un uomo o una donna, ha dichiarato il vice-capo dei medici legali Ed Winter.

Chissà per quanto altro tempo il corpo sarebbe rimasto nell’appartamento se la vicina Susan Savage non si fosse insospettita della completa sparizione della Vickers – che però si faceva vedere poco in giro – e poi dalla cassetta della posta strapiena di lettere e infestata da tele di ragno. ”Le lettere erano ingiallite dal tempo ed era evidente che la cassetta non era stata aperta da mesi”, ha detto.

”Ho avuto la sensazione che fosse accaduto qualcosa di brutto”, ha raccontato la donna alla polizia. ”Ho così deciso di forzare la porta della casa e quando sono entrata sono rimasta allibita dal disordine e dalla confusione dappertutto. Sono salita al piano di sopra ed lì che ho trovato il corpo ai piedi del letto, con accanto una stufa ancora accesa”. Gli inquirenti non hanno finora accertato la causa della morte, ma tendono ad escludere un atto di violenza. ”Potrebbe essere stata colta da un attacco cardiaco”, azzardano.

La Vickers ai suoi tempi era un’atletica e bella ragazza bionda che Playboy scelse come Playmate del Mese nel luglio del 1959. La comparsa sulla rivista, a quel tempo popolarissima con una tiratura di milioni di copie, la lanciò nel cinema dove si specializzò in film dell’orrore che ebbero un discreto successo. ”Era molto riservata e indipendente”, ha detto la Savage, ”e fino alla fine ha ricevuto lettere da tutto il mondo che le chiedevano foto autografate”.