Exodus: scuse australiane a migliaia di “ragazzi abbandonati”

Pubblicato il 17 Novembre 2009 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

Scuse solenni del primo ministro australiano Kevin Rudd a centinaia di migliaia di “ragazzi dimenticati” negli istituti di ricovero e negli orfanatrofi tra gli anni Trenta e Sessanta, vittime per decenni di maltrattamenti. E’ un gesto clamoroso che riguarda eventi storici della colonizzazione dell’Australia e che implica violenza anche sessuale su bambini e ragazzi, in parte orfani, in parte abbandonati, che l’Australia educava con sistemi durissimi e fino a ieri mai dichiarati.

Diverse migliaia di questi ragazzi erano stati trasportati in Australia, durante quei decenni, dall’Inghilterra, in un programma organizzato da Londra tra il 1927 e il 1960. Ben 130 mila minori erano stati spediti in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Rhodesia. dal Regno Unito. Avevano tra i 3 e i 14 anni e partivano con la promessa di avere una vita migliore.

Il premier australiano ha parlato di desolazione, di mancanza d’amore, di violenze subite, ed ha chiesto perdono in pieno Parlamento a una intera “generazione rubata”. Dopo le scuse del Papa per le crociate, dopo quelle della Chiesa d’Irlanda per le violenze sessuali dei suoi preti e dei suoi vescovi sui minori nei collegi cattolici, ecco un’altro plateale pentimento, che segna l’exodus di minori, grazie al quale è stata costruita la nuova società australiana.