Dal maialino da latte di Fidel Castro alla zuppa di pesce di Saddam Hussein: i piatti preferiti dei dittatori

di Caterina Galloni
Pubblicato il 31 Maggio 2020 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Dal maialino da latte di Fidel Castro alla zuppa di pesce di Saddam Hussein: i piatti preferiti dei dittatori

Dal maialino da latte di Fidel Castro (nella foto Ansa) alla zuppa di pesce di Saddam Hussein: i piatti preferiti dei dittatori

ROMA  –  Al dittatore Idi Amin piaceva la capra arrosto farcita, il piatto preferito di Fidel Castro era il maialino da latte, Pol Pot voleva brodo di gallina nera e Saddam Hussein la zuppa di pesce.

“How to feed a dictator”, come soddisfare a tavola un dittatore, è il nuovo libro dello scrittore polacco Witold Szablowski che ha trascorso quattro anni a rintracciare gli chef che hanno cucinato per alcuni dei dittatori più temuti al mondo.

Voleva scoprire com’era preparare il cibo a personaggi per cui un singolo errore poteva costare la vita sia allo chef che alla sua famiglia.

Per Szablowski non è stato facile far parlare gli chef ma lentamente li ha convinti.

Nel libro c’è il ritratto dei dittatori, gli orrori compiuti, la ricetta del piatto preferito, tra cui Saddam Hussein, Pol Pot, Fidel Castro, Enver Hoxha, Idi Amin e il loro atteggiamento nei confronti degli chef.

Il Daily Mail ha pubblicato uno stralcio.  

La zuppa di pesce era il piatto preferito di 31Abu Ali aveva iniziato a cucinare per Saddam Hussein nell’esercito, durante la guerra Iran-Iraq negli anni Ottanta.

Spesso Saddam insisteva, voleva cucinare personalmente anche per le truppe. Abu Ali preparava gli ingredienti e guardava mentre il suo capo bruciava tutto o, peggio ancora, aggiungeva quantità enormi di sale.

Per quanto il pasto fosse cattivo, i soldati dovevano fingere di mangiarlo con gusto.

Ma in generale, Hussein è stato generoso con Ali, dava come mancia 50 dinari, l’equivalente del salario di un’intera settimana.

Quando era di cattivo umore, chiamava lo chef e lo rimproverava: “Chi diavolo aggiunge così tanto sale a una frittata?” E poi multava Ali di 50 dinari per lo “spreco” di cibo.

Ali la prendeva con filosofia: “Un giorno dava, un giorno prendeva. Alla fine del mese comunque guadagnavo sempre più del mio stipendio”.

Il dittatore cambogiano Pol Pot, a capo di uno dei regimi più sanguinari della storia, a tavola era parco ma perché aveva problemi di digestione.

La sorella Mouen era la cuoca personale. Il piatto preferito era la zuppa di gallina nera disossata, poi tolta, a cui venivano aggiunte delle fette di melone.

Durante il suo regno del terrore negli anni Settanta, Pol Pot ha usato la fame per controllare il suo popolo, addestrandolo a essere grato per ogni boccone distribuito dai Khmer rossi.

La fame, diceva, era la punizione per essere stati deboli o disobbedienti.

Per sopravvivere, i cambiogiani mangiavano locuste, vermi e uova di formiche. Tarantole e rane arrostite in foglie di banana erano un lusso.

Così come scorpioni e pipistrelli bolliti. Ma fu proibito loro di cacciare i topi, che distrussero i depositi di grano e causarono ancora più fame.

Spingeva la sorella Mouen a cucinare molto più di quanto potesse mangiare.

Poi diceva con un sorriso: “Cielo! Quanto poco cibo ha cucinato la nostra Moeun. Moriremo tutti di fame”.

Sulla tavola di Fidel Castro non doveva mai mancare il maialino da latte marinato, poi arrostito e servito con platano o banane cotte.

Flores era uno degli chef di El Comandante. Castro non elogiava i piatti. Se mangiava in silenzio significava che il cibo era buono.

Poteva anche fare capricci incredibili. Il maialino da latte era il suo piatto preferito ma andava pazzo per il gelato e poteva mangiarne anche 20 coppette al giorno.

Il piatto preferito di Enx Hoxha, dittatore comunista albanese morto nel 1985, erano le sheqerpares, ciambelle di pasta turche ma con dolcificante artificiale poiché era diabetico.

Anche dopo la morte del dittatore, lo chef non ha voluto apparisse il suo nome, è solo “Mr. K”.

Pensa di essere stato scelto non per il suo talento ma per la sua natura solare: “Ero giovane e allegro. A Enver piaceva avere intorno a lui persone gioiose”.

Eppure Hoxha ha eliminato chiunque potesse minacciare la sua autostima, in particolare chi apparteneva al suo passato.

Compagni di scuola, ex fidanzate, ragazze che lo avevano respinto, commilitoni. Chiunque lo avesse conosciuto quando era tutt’altro che onnipotente.

Ha ucciso tutti i dissidenti. Circa 6.000 persone sono morte per aver espresso dubbi sulla politica di Hoxa.

Soffriva di diabete. I medici insistevano che doveva assumere 1.500 calorie al giorno.

Colazione con formaggio e marmellata, a pranzo una zuppa di verdure e pesce, a cena uno yogurt.

A volte, tuttavia, quando l’umore di Hoxha era pessimo, Mr. K serviva le sheqerpares come dessert.

“Aveva bisogno di qualcosa di dolce. Ed era meglio per tutti noi, per l’intero Paese”, ha ricordato lo chef.

Al dittatore ugandese Idi Amin piaceva in modo particolare la capra arrosto farcita con verdure, riso, spezie ed erbe. Andava servita completa di barbetta, il pelo colorato e pettinato, e “in piedi” come se fosse arrivata “direttamente dal pascolo”.

Amin si autoproclamò presidente a vita, feldmaresciallo, signore di tutti gli animali di terra e di mare, re della Scozia senza corona e conquistatore dell’Impero britannico.

Ma è stato stravagante in vari modi: aveva inondato di regali il cuoco preferito, Odonte Odera, tra cui una Mercedes.

Alle feste, se Amin vedeva Odonte parlare con una donna, nonostante fosse sposato mandava la guardia del corpo con una valigetta piena di soldi: “Il presidente vuole che tu ti diverta con la signora”.

“Non era esattamente un ordine e non esattamente uno scherzo”, dice Odonte. “Amin non ammetteva un rifiuto. Per lui era una sorta di show”.

Nonostante le voci diffuse che Amin fosse un cannibale, Odonte insiste che non gli è mai stato chiesto di cucinare carne umana.

Ma è vero invece che centinaia di avversari del presidente sono stati lanciati senza pietà in pasto ai coccodrilli. (Fonte: Daily Mail)