Francia. Alleati e turisti preoccupati per progetto bando veli islamici

Pubblicato il 5 Settembre 2010 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

Donna islamica a Parigi

Guai a non finire per la Francia a causa del progetto di legge che dovrebbe mettere al bando burqa, veli e simili, e che dovrebbe essere approvato dal senato entro la fine del mese. Le proteste vanno ben oltre i confini del Paese: ci sono state dimostrazioni in Pakistan e addirittura minacce di Al Qaeda.

Se il disegno di legge avrà l’approvazione del senato, i diplomatici francesi avranno un gran daffare per evitare che il bando possa alienare governi, indurre ricchi turisti ad evitare la Francia o provocare militanti islamici.

Assicurare l’uguaglianza dei sessi, la dignità della donna e la sua sicurezza sono le ragione ufficiali per cui la Francia vuole mettere fuori legge i veli islamici – anche per visitatori stranieri – senza alcuna intenzione anti-islamica.

Ma questo messaggio non ha convinto alcuni governi, sia in Occidente che nei tradizionali Paesi arabi amici, e tantomeno i turisti con le tasche piene di soldi che affollano il cosiddetto Triangolo d’Oro di Parigi, costoso quartiere per lo shopping vicino agli Champs-Elysees. Alcuni dei piu’ stretti alleati della Francia, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno pubblicamente preso ler distanze da Parigi.

Che altri Paesi europei, come il Belgio, stiano considerando un simile provvedimento, o che Paesi islamici come la Siria e l’l’Egitto abbiano introdotto divieti parziali per certi veli da mettere attorno al volto, non ha calmato le proteste.

”Quando sei un turista”, ha dichiarato Dalal Saif, dell’Oman, un sultanato confinante con l’Arabia Saudita, ”è bello andare in posti dove ti senti benvenuto”. Saif, che lavora nell’industria petrolifera, ha trascorso con la sua famiglia ore a fare shopping in una profumeria di lusso spendendo una fortuna in essenze e cosmetici. Carico di pacchi e pacchetti ha detto: ”Se i turisti non si sentono benvenuti, la Francia perderà questo tipo di introiti”.