Gaza, rapito un volontario italiano da un gruppo islamico: il video su YouTube

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 18:58 OLTRE 6 MESI FA

GAZA – Un volontario italiano, Vittorio Arrigoni, è stato rapito oggi, giovedì, a Gaza da tre miliziani armati di un gruppo islamico salafita che, in un filmato su You Tube, minaccia di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle ore 11 locali di stamane (le 10 in Italia), il governo di Hamas non libererà detenuti salafiti. Lo hanno riferito fonti stampa a Gaza.

Bendato e con evidenti segni di violenza sul lato destro del volto. Così appare Vittorio Arrigoni nel video postato oggi su Youtube da ‘ThisisGazaVoice’. Il volontario italiano, con indosso una maglia nera, sembra avere le mani legate dietro la schiena, mentre qualcuno gli tiene la testa per i capelli. Sul viso, tracce di sangue che partono da sotto la benda nera che gli copre gli occhi. Una musica copre il sonoro del video, mentre in sovrimpressione appare una scritta in inglese che recita: ”Il popolo di Gaza si dispiace per quello che questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che sarà presto libero e salvo”. Al termine del filmato scorrono scritte in arabo con la data di oggi.

Ci sono accuse contro l’Italia e contro Hamas nel video. Sotto le immagini scorre una scritta in arabo nella quale, stando a una libera traduzione, i rapitori accusano Arrigoni di diffondere ”i vizi occidentali”, il governo italiano di combattere contro i paesi musulmani e il governo del premier Ismail Haniyeh di lottare contro la Sharia (la legge religiosa musulmana).

”Al momento non risultano rivendicazioni nei confronti dell’Italia da parte dei supposti sequestratori”. E’ quanto sottolinea, in una nota, la Farnesina, sottolineando di aver ”già effettuato gli opportuni passi per ogni intervento a tutela” di Arrigoni. Il Ministro Frattini, in contatto ”con i nostri rappresentati diplomatici, sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi della situazione”, prosegue la nota sottolineando che l’Unità di Crisi è già in contatto con la famiglia. Considerata la particolare delicatezza della vicenda il Ministero degli Esteri – conclude – manterrà il consueto necessario riserbo.

Vittorio Arrigoni è nato a Besana Brianza, in Lombardia. Il trentaseienne attivista per i Diritti Umani dell’International Solidarity Movement – come racconta egli stesso, alias ‘Vik Utopia’ sul suo profilo Facebook – afferma che il suo ”non è un lavoro (non essendo retribuito) ma una vocazione”. Vittorio, che ha anche un blog seguitissimo, ‘guerrilla radio’, nel 2009 ha pubblicato il libro ‘Restiamo umani’, che era anche il monito con cui chiudeva le corrispondenze dalla striscia di Gaza durante i giorni dell’assedio israeliano.

I proventi sono stati devoluti interamente al Center for Democracy and Conflict Resolution, per finanziare progetti di assistenza ai bimbi rimasti gravemente feriti o traumatizzati durante l’assedio. Lui, Vittorio, ”nonostante offerte allettanti come una tournee in giro per l’Italia con Noam Chomsky”, aveva raccontato di aver deciso di ”rimanere all’inferno, qui a Gaza”.