GB. Uccise un uomo al G20: poliziotto non sarà perseguito

Pubblicato il 22 Luglio 2010 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA

Un agente della squadra antisommossa, che durante le proteste contro il summit del G20 a Londra lo scorso anno aveva spinto a terra un uomo, poi deceduto, non verrà perseguito penalmente. Lo hanno dichiarato oggi le autorità giudiziarie, affermando che non vi sarebbe ”alcuna possibilità realistica di condanna nei confronti dell’agente in questione” a causa di riscontri medici contrastanti riguardo alle cause della morte dell’uomo, Ian Tomlinson, un giornalaio ambulante di 47 anni finito per errore nel mezzo degli scontri tra manifestanti e polizia.

Un filmato mostra Tomlinson camminare lentamente con le mani in tasca – senza provocare in alcun modo i poliziotti – per poi essere colpito ad una gamba e poi spinto a terra con forza da un agente. L’uomo è morto dopo pochi minuti in un vicolo nelle vicinanze. Il suo decesso è stato oggetto di numerose polemiche, che hanno portato ad una revisione da parte della polizia delle tattiche di contenimento per le manifestazioni di protesta.

L’avvocato che rappresenta la famiglia di Tomlinson ha definito ”una disgrazia” la decisione del Crown Prosecution Service, la procura britannica, di non perseguire l’agente. Paul King, uno dei figli dell’uomo, ha dichiarato alla stampa: ”La procura ha ammesso chiaramente che il poliziotto ha aggredito nostro padre. Perché non e’ stato incriminato? Ci sentiamo traditi e delusi. Un altro poliziotto l’ha fatta franca. Ma non finisce qui”.