George Clooney in Sudan: “Rischio di guerra civile tra Nord e Sud del paese”

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 15:04 OLTRE 6 MESI FA

”Tutti sono eccitati, noi siamo i guastafeste”: l’attore americano George Clooney scherza con l’Afp, ma è preoccupato di un possibile ritorno alla guerra civile nord-sud mentre il Sud Sudan si prepara a votare per la sua indipendenza nello storico referendum di domani.

Clooney, impegnato anche nelle campagne per il Darfur, è arrivato la settimana scorsa a Juba, nel Sud Sudan. Si è  recato anche nella regione contesa di Abyei, al confine tra nord e sud. L’accordo di pace che ha posto fine nel 2005 a più di 20 anni di guerra civile tra nord musulmano e in gran parte arabo e sud cristiano-animista prevedeva anche un referendum sul destino della regione: con il nord o con il sud appunto.

Ma forti divergenze tra le due tribù locali, i filo-sud Dinga Ngok e gli arabi filo-nord Misseriya hanno fatto saltare la votazione. ”Ci sono due tribù che si oppongono l’una all’altra … se la situazione scoppia e uno dei due eserciti (Nord e Sud) entra (a Abyei) allora l’accordo di pace salterà e avremo una nuova guerra Nord-Sud”, paventa Clooney.

Cosa farebbe George Clooney se incontrasse il presidente sudanese Omar al Bashir, oggetto di un mandato d’arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità e genocidio in Darfur? ”Non opterei per un pugno, lo inviterei da me (…) e riceveremmo membri della Corte a cena”.

E un film sul Sudan? E’ difficile mobilitare l’industria del cinema su temi così spinosi: ”A meno che non si faccia una superproduzione da 200 milioni di dollari, in 3D e ambientata nello spazio – dice – è difficile fare un film (…). Ci vuole prima di tutto un buon copione e i copioni buoni sono più difficili da trovare delle buone cause”.