Gerusalemme, scoperta la città perduta di Re Davide

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Maggio 2018 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Città perduta di Re Davide scoperta a Gerusalemme

Gerusalemme, scoperta la città perduta di Re Davide

ROMA – Scoperta a Gerusalemme una città perduta risalente al periodo di Re Davide, profeta, santo, re d’Israele e antenato di Gesù le cui vicende sono narrate nell’Antico Testamento e che secondo le fonti bibliche avrebbe regnato intorno al 1000 a.C.

Gli esperti sostengono che le rovine risalgano proprio al X secolo a.C. e ciò si ricollega al periodo in cui nella Bibbia è affermata l’esistenza di re Davide, rendendo il collegamento “plausibile”. Probabile che la scoperta alimenti il dibattito sull’esistenza reale di figure bibliche come re Davide; alcuni ricercatori ritengono che la leggendaria figura sia simile a re Artù: un mix di mito e fatti storici, la cui base è stata persa nel tempo.

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Lo scavo, svolto nella Giudea Shefelah ad est delle colline di Hebron, è stato guidato da Avraham Faust della Bar-Ilan University. Il sito, Tel Eton, è un tumulo artificiale costituito dalle rovine di antiche culture che da millenni esistevano nello stesso luogo; alcuni studiosi affermano si tratti della città Eglon, citata nella  Bibbia come parte della tribù di Giuda, di cui Davide fu il fondatore.

Sono stati pubblicati i risultati di campioni di datazione al radiocarbonio prelevati dalla pavimentazione e dalle fondamenta di un’abitazione, fino a poco tempo fa sepolti in profondità sotto il tumulo, e mostrano che risale all’incirca allo stesso periodo di re Davide, che regnava negli altipiani, e si collegava ai cambiamenti sociali nella regione associati al sovrano.

Tuttavia, alcuni esperti hanno avvertito che è stato dato troppo peso alla scoperta. Parlando con il MailOnline, Francesca Stavrakopoulou, professoressa di Bibbia ebraica e antica religione all’University of Exeter, ha dichiarato: “Come gli stessi archeologi ammettono, non è la prova dell’esistenza di Davide. E’ la Bibbia ad attribuire a Davide e Salomone la formazione di un regno nella terra di Canaan, non l’archeologia”.

Anche il prof. Faust e i colleghi hanno trovato segni di una trasformazione sociale avvenuta nella regione durante il X secolo a.C.: comprendeva edifici di un tipo noto come casa israelita, o abitazione di quattro stanze, comuni nell’antico Israele ma rari altrove. E ciò, dicono i ricercatori, indicherebbe l’influenza del regno di Davide, scrive il Daily Mail.

Parlando con Breaking Israel News, ha detto che “fino a 25 anni fa nessuno dubitava che re Davide fosse una figura storica ma oggi, insieme alle dimensioni del suo regno sono oggetto di accesi dibattiti”. Le prime testimonianze archeologiche su re Davide sono le stele di Tel Dan che risale dalla fine del IX secolo a metà del VIII secolo a.C.
La stele afferma che Davide era il leggendario fondatore di una dinastia nota come “Casa di Davide” o forse la “Casa dell’Amato”, titolo religioso piuttosto che un nome proprio.

L’iscrizione sulla stele non è una prova diretta dell’esistenza di Davide, si tratta soltanto della prova che alcune persone credevano che la dinastia discendesse da una figura chiamata Davide, secondo la Stavrakopoulou. “Davide è simile a Re Artù, un personaggio probabilmente mai esistito ma che ha preso forma da una serie di leggende e storie associate a diversi leader e luoghi”.

“A meno che non si trovino consistenti riferimenti al Re Davide in iscrizioni risalenti al X secolo a.C., rimarrà solo una leggenda”.  “Gli scavi archeologici a Gerusalemme e nella Shephelah dicono ciò che sappiamo già: la regione in quel momento era costellata di piccole città e paesi, alcuni vecchi, alcuni relativamente nuovi, che controllavano le reti locali delle comunità agricole”.

Lo stesso Faust ammette che l’associazione con Davide non è basata su alcuna prova archeologica ma su motivi circostanziali. Tuttavia, poiché la fonte dei cambiamenti sociali nella regione sembra aver avuto origine nel regno degli altipiani a partire dal periodo in cui si dice abbia regnato Davide, ritiene che il legame sia “plausibile”. “Non abbiamo trovato nessun artefatto che dicesse “re Davide” o “re Salomone”, ma scoperto sul sito i segni di una trasformazione sociale nella regione e ciò sembra indicare che le cause siano da ricercare nell’area degli altipiani”.