TOKYO, 10 GEN – Circa 25.000 evacuati della no-entry zone di 20 km e della fascia piu' allargata intorno all'impianto nucleare in avaria di Fukushima non potranno fare rientro alle proprie abitazioni per almeno 5 anni, seguendo un nuovo schema al quale sta lavorando il governo nipponico.
Secondo le anticipazioni della stampa locale, il nuovo numero rappresenta il 30% circa delle persone allontanate nel periodo di massima allerta dopo la grave crisi dovuta al sisma/tsunami dello scorso 11 marzo. Nel provvedimento figurano 7 delle 11 municipalita' attualmente coinvolte, col bando totale dei luoghi con radiazioni di 20 millisievert annui o superiori.
Gia' dal primo aprile, il governo vuole procedere al riordino generale in tre aree: una dove la residenza e' vietata, un'altra con forti restrizioni e un'ultima di preparazione al ritorno delle popolazioni allontanata. Basandosi sulle misurazioni del ministero della Scienza, l' esecutivo discutera' il piano con le amministrazioni locali per una decisione sul riassetto da prendere entro marzo. I lavori di decontaminazione saranno prima realizzati in aree con livelli relativamente bassi, creando cosi' ritardi all'inizio della bonifica nelle zone in cui e' al momento vietata la residenza.
Quattro comuni (Minami-soma, Iitate, Namie e Katsurao) e' probabile siano confermati/designati nella fascia di evacuazione ampliata, comprensiva di larghe parti del villaggio di Iitate in cui vivevano 2.000 persone, in aggiunta alle municipalita' di Futaba, Okuma e Tomioka. Nella denominazione di area con residenza limitata e di quella in fase di decontaminazione finirebbero circa 30.000 abitanti ciascuna.