Giappone: torna l’elettricità a Fukushima, ma verrà chiusa. Le bugie di Tepco

Pubblicato il 20 Marzo 2011 - 18:45 OLTRE 6 MESI FA

HONG KONG – Dopo nove giorni di duro lavoro dal terremoto e dallo tsunami che hanno devastato il nordest del Giappone, la situazione alla centrale nucleare di Fukushima ”mostra qualche miglioramento”. La situazione resta incerta, ma Tetsuro Fukuyama, vice capo di gabinetto del governo, ha espresso legittimamente in serata parole di ‘cauto’ ottimismo.

I reattori n.3 e n.4 potrebbero necessitare di diversi giorni prima del ripristino dell’elettricità. I numeri 5 e 6 (quelli meno danneggiati) sono al momento addirittura in fase di ”stabile arresto a freddo” grazie all’avvio del sistema di raffreddamento, mentre la Tepco, il gestore della struttura, è riuscita a ricollegare l’alimentazione anche ai reattori n.1 e n.2. A conferma del precario equilibrio, sul n.3, il più pericoloso per la miscela di combustibile di uranio e plutonio particolarmente radioattiva, sono state riversate in giornata 2.400 tonnellate di acqua marina, per favorire il raffreddamento dopo i segnali preoccupanti di rialzo della pressione.

”Le temperature delle vasche di tutti e 6 i reattori sono inferiori ai 100 gradi”, ha spiegato il ministro della Difesa, Toshimi Kitazawa, chiudendo un’altra giornata che ha visto gli uomini della Self-Defense Forces, le Forze armate nipponiche, operare senza sosta per la messa in sicurezza degli impianti. Il futuro della centrale di Fukushima è segnato: sarà disattivata.

”Guardando oggettivamente alla situazione, è chiaro cosa fare”, ha risposto il portavoce del governo, Yukio Edano, alla domanda se si stia pensando di chiudere l’impianto. Edano ha confermato che i test su spinaci e latte prodotti vicino alla centrale e sull’acqua corrente a Tokyo hanno segnato la presenza di radioattività (e tracce nell’aria), ma a livelli che non sono ancora dannosi per la salute.

Almeno non ovunque, perché spinaci con iodio radioattivo 27 volte oltre i limiti legali sono stati trovati nella città  di Hitachi, prefettura di Ibaraki, oltre 100 chilometri a sud da Fukushima. Il ministero della Sanità ha limitato la vendita di verdura dalla prefettura, dopo aver già imposto il divieto di vendere il latte proveniente dalla stessa area, a maggior ragione per le tracce di radioattività rilevate nelle fave esportate a Taiwan.

Il bilancio ufficiale del sisma/tsunami si è appesantito: i dati della polizia nazionale hanno visto il numero di morti e dispersi accertati a quota 8.450 e 12.931. Nella prefettura di Miyagi, la polizia locale ha ipotizzato ben 15.000 vittime. Gli sfollati, invece, sono attualmente 360.000.

I dubbi sulla Tepco diventano sempre più pesanti: secondo il Wall Street Journal, l’utility che gestisce Fukushima ha frenato consapevolmente il raffreddamento dei reattori pur di provare a salvare i suoi asset, aiutata anche dalla passività iniziale mostrata dal governo. L’acqua di mare, infatti, mette fuori uso i reattori. Tutti argomenti che saranno di sicuro sviluppati e approfonditi a emergenza superata.