“Radioattiva la marmellata di mirtilli italiana”: bloccata a dogana giapponese

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2013 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA
Giappone. "Marmellata ai mirtilli italiana è radioattiva": bloccata alla dogana

Giappone. “Marmellata ai mirtilli italiana è radioattiva”: bloccata alla dogana

ROMA – “La marmellata ai mirtilli italiana è radioattiva“. Le autorità doganali del Giappone bloccano tutte le confezioni di marmellata biologica “Fiordifrutta” ai mirtilli neri provenienti dall’Italia, dopo che oltre 5mila barattoli di confettura ai mirtilli è stata ritirata dal commercio. Nella confettura prodotta in Veneto e distribuita in Giappone è stato ritrovato Cesio 137, con radioattività pari a 140 becquerel al chilogrammo, ben sopra al limite di 100 becquerel previsto dalle leggi giapponesi.

Stefano Carrer per il Sole 24 Ore spiega:

“Secondo un avviso del Comune di Tokyo, è stata rilevata presenza di Cesio 137 pari a 140 becquerel (Bq) al chilogrammo (contro il tetto massimo consentito in Giappone di 100) in confezioni di marmellata biologica “Fiordifrutta” ai mirtilli neri prodotte dalla Rigoni di Asiago e importate dalla Mie Project. Secondo l’importatore, i mirtilli utilizzati proverrebbero dalla Bulgaria e l’elevata radioattività potrebbe risalire all’incidente nucleare di Chernobyl in Ucraina nel 1986. Le autorità sanitarie metropolitane (Tokyo Metropolitan Institute of Public Health) hanno effettuato la rilevazione in questione il 18 ottobre”.

Le leggi giapponesi nel 2012 hanno introdotto limiti anche 10 volte più restrittivi alla radioattività consentita nei cibi rispetto a quelli europei, spiega ancora Carrer:

“Nel mese scorso i giornalisti del settimanale Shukan Asahi avevano iniziato verifiche a tappeto su prodotti alimentari europei, dopo aver ricevuto informazioni secondo cui alla dogana erano stata rilevata radioattività più alta del consentito in marmellate vendute dall’Ikea come “private brand”. Così hanno deciso di procedere in proprio con controlli a vasto raggio su alimenti provenienti dal’Europa (70 tipologie, compresi persino vino e pasta). Con verifiche incrociate (anche con rivelatori al germanio), hanno riscontrato livelli di Cesio 137 fino a 164 becquerel al kg nella marmellata italiana in barattoli con scadenza ottobre 2015. Inoltre livelli di 300 becquerel sono stati rilevati in una partita di funghi secchi (non precisata)”.

L’azienda veneta, interpellata dal Sole 24 Ore, ha rilasciato alcune dichiarazioni spiegando che i mirtilli neri utilizzati sono raccolti nei boschi e sono assolutamente selvatici, inoltre la Rigoni di Asiago ha aggiunto:

“La Rigoni di Asiago svolge costantemente una attività di controllo della qualità su tutta la materia prima utilizzata, compresi i mirtilli neri. Tutti i nostri prodotti, compreso Fiordifrutta mirtilli neri, vengono costantemente sottoposti a una attività di vigilanza da parte delle Autorità sanitarie italiane e nel corso di questi controlli non si sono mai verificate non conformità nel prodotto messo in commercio”.

La rigoni ha poi sottolineato che i valori di radioattività misurati in Italia su vari lotti di marmellata ai mirtilli è tra i 5,8 e i 7,9 becquerel al chilogrammo, ben inferiore al limite imposto dalle leggi giapponesi. La Rigoni, nelle dichiarazioni al Sole 24 ore, ha concluso:

“A seguito dell’incidente di Fukushima il governo giapponese ha modificato i limiti ammessi per il contenuto di cesio negli alimenti in modo ancora più cautelativo: se ora in Giappone il limite per i prodotti come il nostro è di 100 Bq/kg contro il precedente 500 Bq/kg, nell’Unione Europea questo limite è ben superiore, ossia di 1250 Bq/kg, mentre negli Stati Uniti è di 1200”.