Giustiziata dalla figlia secondo in Iran il Qisas: la madre aveva ucciso il marito violento 13 anni fa

di Caterina Galloni
Pubblicato il 28 Marzo 2021 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Iran giustiziata figlia

Iran, giustiziata dalla figlia secondo il Qisas: la madre aveva ucciso il marito violento 13 anni fa

Giustiziata dalla figlia in base al Qisas della Sharia che consente alla parte offesa di vendicarsi del torto o reato subito, in Iran.

Donna giustiziata dalla figlia secondo il Qisas 

Maryam Karimi è stata impiccata nella prigione di Rasht, il 13 marzo, per aver ucciso il marito violento, che non accettava il divorzio, con l’aiuto di suo padre, dopo aver scontato 13 anni dietro le sbarre.

Secondo Iran International TV, la figlia di Maryam, che aveva 6 anni quando la madre ha ucciso il padre, ha preso parte all’esecuzione dopo aver rifiutato di perdonarla o di accettare “Diya” (denaro insanguinato), secondo Iran International TV.

Maryam è stata condannata a una “punizione con la stessa moneta”, in Iran è nota come “Qisas”, una sorta di “occhio per occhio”.

Qisas richiede che i parenti più prossimi della vittima siano presenti all’esecuzione e sono attivamente esortati a procedere alla stessa. 

Una fonte ha detto a Iran Human Rights: “Quando è avvenuto l’omicidio la figlia di Maryam aveva sei anni ed è stata affidata alla famiglia del padre. Negli ultimi 13 anni, le avevano detto che entrambi i genitori erano morti, ma per prepararla psicologicamente poche settimane prima dell’esecuzione dovevano dirle la verità”.

Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore del gruppo di attivisti Iran Human Rights, ha dichiarato: “Le leggi della Repubblica islamica trasformano una ragazza il cui padre è stato assassinato quando era bambina,nella carnefice di sua madre. La Repubblica islamica è il principale promotore della violenza nell’attuale società iraniana”.

Dopo l’esecuzione, è stato riferito che il padre di Maryam, Ebrahim, è stato condotto dalle autorità davanti al cadavere impiccato della figlia. Tuttavia, per ragioni sconosciute, non gli è stata inflitta la pena di morte.

La brutalità della Qisas, la legge del taglione

L’attivista e giornalista della Iran International TV, Aram Bolandpaz, ha dichiarato: “Quarant’anni di lavaggio del cervello nelle scuole, punizioni estreme nella società iraniana e un regime patriarcale significano che la figlia di Maryam è stata allevata per assicurarsi che l’esecuzione della madre fosse una vittoria per un uomo: sia per il padre che per l’oppressivo regime. Qisas è disumano, selvaggio e crudele in qualsiasi parte del mondo. Per un paese che dà la priorità ai diritti dei bambini non nati e sottolinea che la vita è il bene più prezioso, ci si chiede come possa la Repubblica islamica toglierla a una persona in un modo così orribile”.

Il Qisas è stato mantenuto per il reato di omicidio come parte del codice penale islamico iraniano del 2019 e proprio in quell’anno sono state eseguite 225 esecuzioni legate al Qisas.

Nel 2020 l’uso del Qisas ha sollevato le critiche delle Nazioni Unite per l’esecuzione di Navid Afkari, il campione di wrestling iraniano.

L’Onu ha affermato: “E’ preoccupante che le autorità sembra abbiano utilizzato la pena di morte per un atleta come monito per una popolazione che vive in un clima di crescente agitazione sociale”.