Giappone, un’onda anomala danneggia una petroliera: nessuna perdita di greggio

Pubblicato il 28 Luglio 2010 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA

Lo Stretto di Hormuz

Un’esplosione, su cui si è arrivati a ipotizzare addirittura un attacco di tipo terroristico, è stata derubricata a incidente causato da un’onda anomala: la petroliera giapponese M.Star ha scosso i mercati e fatto temere ”gravi intoppi” sulla stretta lingua di mare dell’oro nero, che collega i porti di Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Qatar, strategici e vitali per le forniture energetiche globali.

Il supertanker, 160mila tonnellate di stazza, è stato danneggiato da un’esplosione avvenuta oggi alle ore 5.30 di Tokyo (00,30 nel Golfo e 10.30 di ieri sera in Italia) nel golfo Persico, a poche decine di miglia dal superamento dello stretto di Hormuz, nelle acque fra Oman e Iran.

In principio, la compagnia proprietaria, la Mitsui Osk, ha riferito al ministero dei Trasporti nipponico che l’episodio, ”sembrava essere un attacco da fonti esterne”. Sulla nave, ha spiegato Yuki Shimoda, a capo della divisione marittima del ministero, c’è un equipaggio di 31 unità, tra marinai filippini (16) e indiani (15), e risulta esserci stato un ferito peraltro ”non grave”.

Alcuni componenti d’equipaggio, nel resoconto della Mitsui Osk, avrebbero visto un ”forte bagliore” all’orizzonte poco prima dell’esplosione, lasciando ipotizzare alla compagnia un possibile ”attacco”, mentre per Shimoda la dinamica era ancora tutta ”da ricostruire”.

Nessuna perdita di greggio (270.000 tonnellate, pari a 2,3 milioni di barili), caricato al terminale di Das Island al largo degli Emirati, ”è stata registrata”, ha riferito la società armatrice in una nota. La petroliera, che ha riportato danni al ponte superiore, ha continuato la navigazione cambiando rotta e dirigendosi verso il porto di Fujairah, sul mare d’Arabia negli Emirati, per poter eseguire ispezioni allo scafo in vista del ritorno in Giappone con il prezioso carico da consegnare alla Cosmo Oil, attraccando al porto di Chiba, nella baia di Tokyo.

La guardia costiera dell’Oman ha prima menzionato ”una scossa” come causa dell’incidente, mentre un funzionario del ministero dei trasporti del Paese arabo ha spiegato che nello stretto di Hormuz tutto proseguiva senza intoppi. Un sismologo nel vicino Iran ha rilevato un terremoto di magnitudo 3,4 a Bandar Abbas e la scossa sarebbe stata avvertita da altri capitani di navi vicino all’incidente della M.Star. Un funzionario dell’autorità portuale degli Emirati, prima che la nave giungesse a Fujairah, ha affermato che l’incidente è stato causato da un’onda anomala, citando le testimonianze di alcuni uomini d’equipaggio.

La quinta flotta statunitense, che ha la base nel Bahrain, ha detto in un comunicato di non conoscere le cause dell’incidente né l’entità precisa dei danni. ”Secondo una prima valutazione dei danni fatta dalla compagnia cui appartiene la nave, la Mitsui Osk, una barca di salvataggio – precisa il comunicato – è stata strappata via dalla nave e sono stati danneggiati i boccaporti di dritta”.