Guantanamo, chi sono i 17 detenuti risarciti dal governo inglese? E che fine hanno fatto gli altri soldi?

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2017 - 06:05 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Un accordo da 20 milioni di sterline, del governo britannico, per proteggere la sicurezza nazionale e a titolo di risarcimento danni ai prigionieri di Guantanamo che minacciavano azioni legali sul trattamento ricevuto nel carcere di massima sicurezza statunitense. I detenuti erano però 17 e, dunque, chiede il Daily Mail, che fine hanno fatto gli altri milioni? I prigionieri, molti dei quali sostenevano di essere vittime di sequestro e aver subito torture, accusavano la Gran Bretagna di essere coinvolta negli abusi. I servizi segreti del Paese, sarebbero stati complici dei maltrattamenti nella famigerata base navale di Guantanamo.

Il governo si è rivolto alla Corte d’appello, nel tentativo di mantenere in tribunale la battaglia legale a porte chiuse ma il 4 maggio 2010, pochi giorni prima delle elezioni che hanno segnato la sconfitta del governo laburista di Gordon Brown, i giudici si sono pronunciati contro. Ken Clarke, ministro della Giustizia nel 2010, annunciò che erano previsti degli indenizzi per evitare quella che il governo riteneva fosse una cifra gravosa, fino a 50 milioni di sterline, e insieme cause legali imbarazzanti, che avrebbero messo a rischio la sicurezza del Paese.

I dettagli sono stati tenuti segreti ed entrambe le parti hanno firmato un accordo di riservatezza; il Gabinetto insiste di essere vincolato dai termini della transazione e non può dire quanto sia stato esattamente pagato né chi abbia ricevuto il risarcimento. Si pensa, riferisce il Daily Mail, che si tratti di 1 milione di sterline a detenuto, ossia per 17 cittadini o residenti britannici.

Ma chi sono i detenuti risarciti? Il Mail fa una lista.

Jamal al-Harith nato Ronald Fiddler, di Manchester e convertito all’islam, liberato da Guantanamo nel 2004, dopo che il governo guidato da Tony Blair, aveva fatto pressioni per il suo rilascio sostenendo che non rappresentava alcuna minaccia. L’attentatore al-Harith, militava in Al Qaeda, considerato ad “alto rischio e, quando è stato catturato dagli Usa ha sempre negato le accuse.
Dopo il rilascio dal carcere ha avviato un’azione legale per il risarcimento e sostenuto che l’MI6 era complice dei maltrattamenti, ne era a conoscenza. Quando il governo britannico ha accettato di pagare 1 milione di sterline, ha ritirato le accuse. al-Harith, o Abu Zakariya al-Britani, è morto tre giorni fa a Mosul in un attacco suicida in una base militare.

Binyam Mohamed cittadino etiope, prima di partire in Afghanistan, nel 2001, ha vissuto sette anni a Londra. Ha sostenuto di essere stato catturato in Pakistan nel 2002, torturato per volere della CIA, anche in Marocco e in Afghanistan. Nel 2004, Mohamed è stato inviato a Guantanamo, dove è rimasto fino al ritorno in Gran Bretagna nel 2009. Ha affermato che gli agenti MI5 erano complici delle torture, che in Marocco avesse subito l’evirazione. Dal governo britannico ha ricevuto 20 milioni di sterline.

Moazzam Begg ha vissuto a Birmingham, studente di giurisprudenza, ha pubblicato un libro; nel 2001 si è trasferito in Afghanistan con la famiglia, è stato arrestato dall’FBI in Pakistan, accusato di essere un membro di Al Qaeda. E’ stato arrestato, trasferito nel carcere militare Usa di Bagram, in Afghanistan, dove afferma di aver subito abusi, che il Pentagono nega, e poi a Guantanamo per 3 anni.  A seguito di negoziati intensi e complessi tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, nel 2015 è tornato nel Regno Unito e avviato un’azione legale contro il Servizio di Sicurezza. Begg, si crede abbia ricevuto 1 milione di sterline, dopo aver sostenuto che la Gran Bretagna era complice nel sequesto della CIA, così come dei maltrattamenti a Bagram. Scagionato dall’accusa di terrorismo nel 2014, è un aperto critico della “War on terror”, guerra contro il terrorismo.

Shaker Aamer è stato rilasciato dalla prigione di massima sicurezza a ottobre del 2015, ha scontato sette anni in più rispetto a qualsiasi altro cittadino o residente britannico.
Padre di 4 figli, dopo essere arrestato in Afghanistan, nel 2002, è stato trasferito a Guantamo. Aamer, che viveva a Londra, ha sempre detto di essere andato in Afghanista con la famiglia per aprire una scuola ma gli USA lo avevano accusato di essere un vecchio militante di Al Qaeda, un “particolare interprete” di Osama bin Laden. Aamer è rimasto in carcere 14 anni, diventando noto come “Prigioniero 239” in isolamento, senza mai essere accusato. Tornato nel Regno Unito, Aamer vive con la famiglia a Battersea, sud-ovest di Londra.
Gli Stati Uniti hanno rilasciato Aamer soltanto dietro la garanzia della Gran Bretagna, che non rappresentava alcuna minaccia. A titolo di risarcimento, al momento del rilascio, con il governo britannico ha concordato 1 milione di euro.

Al-Rawi è un cittadino e residente britannico arrivato in Inghilterra a16 anni, dopo l’arresto del padre da parte dei servizi segreti di Saddam Hussein. Quando, sospettato di terrorismo, è stato catturato dagli USA in Gambia, insieme all’amico Jamil el Banna, affermò che stava aiutando il Servizio di Sicurezza a tenere d’occhio Abu Qatada, religioso radicale mulsumano. Detenuto a Kabul, al-Rawi è stato poi trasferito a Guantanamo e rilasciato dopo 4 anni. L’MI5 disse alla CIA che non avrebbero dovuto arrestarlo e l’incidente, sembra, abbia danneggiato le relazioni tra i due paesi. al-Rawi, al ritorno nel Regno Unito, ha affermato di essere stato ingiustamente detenuto a Guantamo e Bragram, e torturato. E’ tra quelli che avrebbe ottenuto il risarcimento.

Jamil el Banna giordano che dal 1994 ha vissuto nel nord-ovest di Londra, è stato arrestato in Gambia insieme a Bisher al-Rawi. Accusato di far parte di Al Qaeda attraverso Abu Qatada.
Durante la prigionia, il governo ha rifiutato di aiutare Banna solo perché un cittadino britannico. E’ stato rilasciato nel dicembre 2007 e ha sostenuto di aver ricevuto un trattamento iniquo. E’ tra i detenuti, come ampiamente riferito, che hanno ricevuto un risarcimento sulla base delle sue affermazioni.

Richard Belmar convertito all’Islam, fu arrestato in Pakistan nel 2002; agenti Usa affermarono che aveva ricevuto un addestramento con le armi e contattato da Osama bin Laden.
E’ tornato nel Regno Unito nel gennaio 2005 dopo aver avviato un’azione legale. E’ uno dei 7 detenuti noti per aver ricevuto, nel 2010, l’indennizzo.

Omar Deghayes residente britannico. nel 1980 gli fu concesso lo status di rifugiato dalla Libia. E’ stato arrestato nel 2002 in Afghanistan perché appariva su alcuni video on line di jihadisti che inneggiavano alla lotta islamica contro la Russia, in Cecenia, ma i suoi avvocati hanno sempre sostenuto che si trattasse di un’altra persona. Deghayes è rimasto a Guantanamo fino al 2007 e dopo il rilascio ha avviato un’azione legale contro il governo. Nel corso della detenzione ha perso un’occhio e si ritiene possa aver ricevuto un consistente risarcimento. Nei primi mesi del 2008, è stato nuovamente arrestato a Brighton su un mandato di estradizione spagnola, legato all’attentato di Madrid nel 2004 ma è stato poi rilasciato; tre dei suoi nipoti sono andati in Siria per unirsi all’ISIS e due sono morti durante un combattimento.

Martin Mubanga con la doppia cittadinanza britannica e dello Zambia, pugile dilettante, è stato arrestato nel 2002 in Zambia, dopo essere stato in Afghanistan e Pakistan.
Affermò che in Africa era stato interrogato da un britannico, agente del MI6. Fu accusato poiché il suo passaporto britannico, di cui aveva denunciato il furto, fu trovato in un covo di Al Qaeda in Afghanistan. Mandato a Guantanamo è rimasto in prigione 33 mesi, prima del suo rilascio nel gennaio 2005. Dopo il ritorno nel Regno Unito, ha affermato che la Gran Bretagna ha avuto un ruolo determinante nei maltrattamenti; anche lui ha avviato un’azione legale e ricevuto un indennizzo dal governo.

Feroz Abbasi cresciuto nella fede mulsumana moderata, è diventato sempre più fervente, nel 2000 partecipava regolarmente alle riunioni nella moschea radicale di Finsbury Park. Nel 2001, a 23 anni, è stato arrestato a Kunduz, in Afghanistan, dalle forze dell’Alleanza del Nord, consegnato agli Usa e spedito a Guantanamo nel 2002. Abbasi è stato rimpatriato in Gran Bretagna tre anni dopo, insieme a Moazzam Begg, Martin Mubanga e Richard Belmar. Ha sempre sostenuto che si era trasferito in Afghanistan per proseguire gli studi islamici, ed è tra i detenuti che si pensa abbia ricevuto un consistente risarcimento, ma documenti legali depositati negli Stati Uniti nel 2014, rivelano che un “pentito” di Al Qaeda, aveva detto che Abbasi si trovava nel Paese con l’aiuto dell’estremista religioso Abu Hamza per “ricevere un addestramento da jihadista”. In molti si sono chiesti perché il Regno Unito fosse stato pronto a pagare un risarcimento ad Abbasi, pur avendo le prove concrete che era in un’organizzazione terroristica che stava progettando attacchi contro l’Occidente.

Ahmed Errachidi noto anche come Ahmed Rashidi, è un cuoco di origini marocchine, viveva a Londra, a causa di problemi di visto ha lasciato l’Inghilterra ed è a andato in Medio Oriente. In Pakistan, ha iniziato un commercio di contrabbando e, quando ci fu il bombardamento in Afghanistan, disse di aver attraversato il confine nella speranza di aiutare. Coinvolto in un incidente d’auto e arrestato, è stato consegnato ai soldati americani e spedito a Guantanamo, dove era soprannominato “il Generale” perché organizzava proteste. La CIA afferma che faceva parte di Al Qaeda, dove ha ricevuto un addestramento anche per fabbricare bombe. Ahmed è stato rilasciato nell’aprile 2007, ha avviato un’azione legale contro il governo e sta scrivendo un libro sulla sua esperienza.

Jamal Abdullah Kiyemba un ex studente in farmacia, cresciuto a Londra, e convertito all’islam quando aveva 20 anni, è stato detenutoa Guantanamo per 4 anni. Arrivato in Inghilterra da adolescente, non ha mai ottenuto la cittadinanza britannica e durante la prigionia nel carcere di massima sicurezza, non aveva il diritto di essere rappresentato dal Ministero degli Esteri né diritti automatici che gli permettessero di riunirsi alla famiglia dopo il rilascio. Kiyemba, è stato arrestato vicino a Peshawar in Pakistan nel marzo 2002, probabilmente dopo aver tentato di entrare entrare in Afghanista con un miliziano di Al Quaeda. Sostiene di essere andato in Pakistan per studiare l’arabo e il Corano, perché il paese era “molto economico”. Il suo caso è stato sostenuto dal Muslim human rights group CAGE, il cui capo affermava che il “jihadista John” era un ragazzo “estremamente dolce, gentile”. Dopo il suo rilascio, nel 2006, ha dettp di aver ammesso l’attività terroristica perché torturato da agenti dei servizi segreti americani e che era stato interrogato dal MI5. E’ stato riferito che gli è stato assegnato 1 milione di sterline a titolo di risarcimento.

Ruhal Ahmed, Asif Iqbal e Shafiq Rasul cittadini inglesi del West Midlands, noti come il “trio di Tipton”, dopo essere stati arresati nel 2001 dagli USA in Afghanistan. Ruhal Ahmed, Asif Iqbal e Shafiq Rasul sono stati restituiti al Regno Unito nel marzo 2004, insieme ad al-Harith, e tutti e hanno citato in giudizio il Servizio di Sicurezza britannico. Quattro anni più tardi, Ahmed e Rasul hanno accettato di sottoporsi a risonanza magnetica per il documentario “Lie Lab: Tourist of Terrorist? per dimostrare la tecnologia all’avanguardia della macchina della verità. Rasul a metà delle riprese si è tirato indietro, affermando di essere rimasto spaventato da un raid antiterrorismo della polizia nel suo quartiere; Ahmed ha continuato il test ma con risultati inconcludenti.

Abdennour Sameur residente britannico a cui è stato concesso lo status di rifugiato dall’Algeria nel 1999. Nel 2001 è stato arrestato nelle montagne tra il Pakistan e l’Afghanistan, in compagnia di una banda di arabi; ha sostenuto che era impossibile vivere come un “buon musulmano” in Gran Bretagna. Dopo aver scontato la pena a Guantanmo, è stato restituito al Regno Unito, dove ha presentato una richiesta di risarcimento contro il governo.

Tarek Dergoul cittadino britannico di Londra, è stato catturato nelle montagne di Tora Bora in Afghanistan, dove nel 2001 i talebani sono fuggiti dopo l’intervento americano. Ha sostenuto che all’inizio si era recato in Pakistan per studiare l’arabo, prima di entrare in Afghanistan per cercare acquistare terreni, costruire delle abitazioni e venderle dopo la guerra. È stato mandato a Guantanamo e, nel 2004, restituito al Regno Unito; ha avviato un’azione legale contro i governi del Regno Unito e degli Stati Uniti. In seguito, è emerso che nell’estate del 2011, Dergoul è andato in Portogallo con Mohammed Emwazi, noto come “jihadista John” per incontrare un sospetto terrorista siriano. Dergoul, ha detto che i servizi di sicurezza britannici sapevano del suo rapporto con Emwazi ed era determinato nella condanna al terrorismo. Lo scorso anno, è stato riferito che ha ricevuto dal governo britannico 20 milioni di sterline a titolo di risarcimento.