Guerra in Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia nelle mani dei russi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2022 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA
Guerra in Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia nelle mani dei russi

Guerra in Ucraina, la centrale nucleare di Zaporizhzhia nelle mani dei russi (foto da video)

Procede l’avanzata dell’esercito russo in terra ucraina con la presa della centrale nucleare di ZaporizhzhiaLa Guardia nazionale ha annunciato di aver preso il totale controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, già conquistata alcuni giorni fa.

I russi hanno preso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, gli addetti alla sicurezza dell’impianto si sono arresi 

Secondo quanto riferito da fonti russe, le 240 persone responsabili della sicurezza dell’impianto avrebbero deposto le armi. Notizie che troverebbero conferma anche nelle parole del ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, che ha denunciato episodi di tortura nei confronti del personale da parte delle forze armate russe.

“Secondo le informazioni in nostro possesso – ha scritto su Facebook -, gli occupanti hanno costretto la dirigenza a registrare un messaggio per utilizzarlo a fini propagandistici. Il personale è fisicamente e psicologicamente esausto”.

Falliti i primi tentativi diplomatici degli Stati Uniti con Arabia Saudita e Emirati Arabi 

Sul piano diplomatico sembra invece in salita il tentativo da parte degli Stati Uniti di coinvolgere i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati Arabi per costruire una coalizione internazionale per sostenere Kiev e frenare i prezzi del petrolio.

Secondo il Wall Street Journal, infatti, il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con Biden nelle ultime settimane, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall’accordo sul nucleare iraniano.

E intanto anche Condè Nast, editrice di numerose riviste di spicco come Vogue, GQ, Architectural Digest e Glamour, ha deciso di sospendere le sue pubblicazioni in Russia dicendosi “scioccata e orripilata dalla tragedia della crisi umanitaria”. Il comunicato cita le nuove leggi sulla censura del governo russo, che “rendono impossibile continuare in questo modo”.