Da Viterbo ad Haiti, Marco Dormino: “Io salvo per 5 minuti”

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA

Per lui cinque minuti sono stati fatali. Marco Dormino, un fotografo Onu di Viterbo che lavora ad Haiti,  è andato via dal quartier generale dell’Onu poco prima che ci fosse la prima scossa di terremoto che ha colpito l’isola.

«A quell’ora – racconta la madre, Chiara Argenti, che in questi giorni è in Italia – si trovava nel quartier generale della missione delle Nazioni Unite Minustah, che poi è quasi tutto crollato, nel centro di Port-au-Prince. Ci ha raccontato che se ne era andato cinque minuti prima, per fare un servizio». Quei cinque minuti gli hanno evitato di fare la fine di tanti suoi colleghi, che ora lui e suo padre, Roberto Dormino, 61 anni, capo della logistica della missione, stanno piangendo.

«Roberto – racconta sempre la signora Chiara – mi ha svegliato oggi all’alba. Mi ha detto: ‘Guarda, voglio dirtelo io prima che lo scopri dalla televisione. È stata una cosa tremenda. Ci sono solo polvere, dolore e lamenti».

«Ho sentito come un tuono e ho pensato che stesse per piovere. Poi è arrivato quel terremoto tremendo», ha raccontato Roberto Dormino alla moglie. L’uomo, ex pilota dell’aviazione dell’Esercito e veterano di tante missioni, anche in Congo, è da cinque anni ad Haiti. Lui non lavora al quartier generale, ma nella zona dell’aeroporto, in strutture prefabbricate dove non ci sono stati problemi.