Guerra all’Hiv in Zimbawe: soldi alle adolescenti per rinunciare agli “sugar daddy”

Pubblicato il 18 Marzo 2011 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

HARARE – In Zimbabwe, la Banca Mondiale ha inventato un nuovo modo per tentare di contenere il contagio di Hiv tra le minorenni. Ha deciso di pagare le teenager a patto che rinuncino ad andare con gli “sugar daddy”. Lì dove per sugar daddy, “dolci papà”, si intendono uomini più anziani, spesso molto più anziani, che comprano o affittano amanti-teenager. E che spesso le contagiano.

L’idea è venuta a seguito di un test fatto in Malawi, dove un adulto su otto è sieropositivo. Lì la Banca mondiale ha formato un campione di 3.800 ragazze fra i 13 e i 22 anni e le ha divise in due gruppi. Nel primo le ragazze ricevevano in media 10 dollari al mese e il pagamento della retta scolastica a patto che frequentessero le lezioni con regolarità. Nel secondo nessuna riceveva niente. Un anno e mezzo dopo l’infezione da Hiv nel primo gruppo, quello delle ragazze pagate per andare a scuola, era più basso del 60%.

Ora in Zimbawe l’esperimento è diventato realtà. E nelle strade campeggiano cartelli pubblicitari che recitano: “Il tuo futuro è più luminoso senza un dolce papà”.