Il figlio di Gheddafi non smentisce uno scambio interessato. “Lockerbie è passato, guardiamo avanti”. Al-Megrahi? “Non abbiamo fatto neppure i fuochi artificiali”

Pubblicato il 28 Agosto 2009 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

Il figlio del colonnello Gheddafi è tornato a parlare del caso Lockerbie e delle polemiche seguite alla liberazione di Abdel Basset al-Megrahi, l’autore della strage che costò la vita a 270 persone, rilasciato dal governo scozzese perchè in fin di vita.

Per Al-Islam Gheddafi, intervistato dal quotidiano scozzese The Herald, «il caso Lockerbie, oramai è storia. Bisogna voltare pagina e pensare al futuro. Ovvero a scambi fruttuosi tra Tripoli, Londra ed Edimburgo». Cautela e basso profilo non hanno smorzato l’eco delle voci su una trattativa impresentabile pubblicamente. I libici non hanno chiesto nomi ma avrebbero caldeggiato un gesto significativo. Al-Megrhai, già ammalato di cancro, sarebbe stata la contropartita giusta per il via libera agli affari energetici

Il figlio del dittatore libico, ha commentato anche le polemiche successive all’accoglienza festosa tributata al terrorista a Tripoli: «Avremmo potuto fare molto meglio. Non c’è stata cerimonia ufficiale, né sfilate e neppure i fuochi artificiali».

Il governo scozzese, intanto è sotto pressione. Secondo la stampa locale, infatti, la liberazione del terrorista avrebbe coinciso con un accordo tra Libia e Scozia per delle forniture petrolifere.