ROMA – Due sorelle che vivono in un piccolo villaggio dell’India hanno incontrato la loro madre creduta morta quarant’anni prima in seguito al morso di un cobra. Le figlie, all’epoca avevano consegnato il suo cadavere alle acque del Gange come vuole la tradizione e non avrebbero mai immaginato che la donna sarebbe tornata da loro quarant’anni dopo.
La vicenda la racconta Times of India. Vilasa, la mamma creduta ormai persa per sempre, ha bussato alla porta delle figlie qualche giorno fa. All’epoca, quanto venne consegnata alle acque del Gange aveva 42 anni. Ora quasi il doppio: 82. La donna era lì, di fronte ai sguardi attoniti delle figlie che credevano di averla persa per sempre a causa di un morso di cobra avvenuto nell’erba, mentre cercava del foraggio per gli animali come faceva ogni giorno. Come scrive Luisa Mosello sul Messaggero, la donna
“Era stata portata da un guaritore che però non era riuscita a salvarla. Almeno così tutti pensavano, tanto da avvolgere il suo corpo apparentemente senza vita in un telo e affidarlo a una zattera per l’ultimo viaggio lungo il Gange. Un rituale previsto in caso di morti per avvelenamento perché secondo la tradizione indù (che generalmente pratica la cremazione) le acque del fiume sacro possono lavare via il veleno e ridare la vita alla vittima. Cosa che in effetti è successa veramente”.
“La donna infatti è stata trovata in acqua ancora viva da un gruppo di pescatori. Che l’ha affidata alle cure di alcuni sacerdoti. Cure che l’hanno portata alla guarigione ma non le hanno fatto recuperare la memoria. Così per 40 anni è rimasta a vivere in un tempio in un villaggio poco lontano dalla sua casa ma senza nessun ricordo della sua vita passata. Poi un mese fa il puzzle dell’esistenza perduta ha ricominciato a ricomporsi. Ha ritrovato una persona che aveva partecipato al funerale della rediviva. E poi via via, i ricordi si son fatti strada. Fino a condurla davanti a quell’uscio. Di fronte alle figliole, Ram Kumari e Munni, che hanno riconosciuto immediatamente la loro mamma da una voglia sulla sua pelle. Ma anche e soprattutto per la loro “voglia” di riaverla con sè”.