India: la sua religione gli vieta uso auto, monaco nei guai

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Ottobre 2015 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
India: la sua religione gli vieta uso auto, monaco nei guai

Monaci gianisti

NEW DELHI – Un monaco indiano di fede giainista ha chiesto otto mesi di tempo per comparire a un processo perché “deve raggiungere a piedi il tribunale” non potendo usare alcun veicolo in quanto contrario ai suoi precetti religiosi. Lo riporta The Times of India. Acharya Kirti Yashurishwarji Maharaj, di 60 anni, si trova infatti in un monastero di Calcutta, nell’est dell’India, che dista circa 2.200 chilometri dal tribunale di Ahmedabad (stato nord occidentale del Gujarat) che lo ha convocato per una vicenda di falsificazione di documenti.

La domanda, riferisce il giornale, è stata però respinta dai giudici che gli hanno invece intimato di presentarsi il 4 novembre dopo avergli notificato una nuova ingiunzione. Il religioso si era giustificato dicendo che non poteva camminare “più di 10 o 12 chilometri al giorno per via dell’età e di una vecchia ferita alla spina dorsale”. Ma la sua supplica non ha commosso gli inflessibili magistrati che lo vogliono sentire per aver aver accolto nel seminario dei bambini di circa 8 anni da istruire come monaci, un’usanza abbastanza comune tra i giainisti del Gujarat.

Secondo l’accusa, per giustificare la presenza di minori (chiamati “bal diksha”) nel suo entourage, aveva falsificato una Gazzetta Ufficiale in cui si diceva che la pratica era legale. Ma era stato denunciato da un attivista che si occupa dei diritti dell’infanzia. La comunità giainista conta circa 4,5 milioni di adepti soprattutto in Gujarat e nel nord dell’India. I monaci conducono una vita austera, praticano la non violenza e sono strettamente vegetariani. Non usano telefono o elettricità e non preparano cibo, ma vivono di offerte. Non potendo usare veicoli si spostano di solito a piedi nudi, o in certi casi completamente nudi, coprendosi la bocca con una mascherina per non ingoiare accidentalmente micro organismi e spazzando la strada davanti a sé per evitare di calpestare altri esseri viventi.