Milano. “Levati il turbante”, golfista indiano sikh costretto a levarsi il copricapo a Malpensa
MILANO – Le rigide misure di sicurezza all’aeroporto di Malpensa hanno creato una nuova polemica con gli indiani sikh. L’allenatore di golf Amritinder Singh, giunto nello scalo italiano con il campione indiano Jeev Milkha Singh, è stato ”costretto dagli agenti italiani a rimuovere il proprio turbante e a metterlo nel vassoio per sottoporlo allo screening di routine” scrive in prima pagina il quotidiano The Times of India.
Per gli appartenenti alla setta religiosa dei sikh, di cui fa parte lo stesso primo ministro Manmohan Singh, il tradizionale copricapo (circa otto metri di stoffa intrecciati con i capelli) è un simbolo religioso obbligatorio e la rimozione implica un lungo rituale. ”Per me è stata una vera e propria umiliazione, è come se mi fossi denudato davanti a centinaia di persone” ha ammesso Singh , che ha accusato le autorita’ dell’aeroporto milanese di ”vessazioni” non giustificate dalle norme di sicurezza.
I due sportivi erano diretti a Roma per un torneo europeo di golf. Il giornale riferisce che secondo la prassi in vigore nell’Unione Europea, i sikh non sono obbligati a levarsi il copricapo, ma devono soltanto sottoporlo a un controllo manuale con il metal detector durante la perquisizione. Deciso a far valere i propri diritti, l’allenatore ha presentato una protesta al console generale dell’India a Milano, Sanjay Verma, il quale si è rivolto alle autorità aeroportuali ”senza però ricevere risposta”.