L’Iraq condanna a morte Tareq Aziz, ultimo gerarca della dittatura di Saddam

di Federica Ionta*
Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA

Tareq Aziz, condannato a morte il 26 ottobre 2010

L’Iraq del dopo guerra dà prova di voler tagliare con il passato. Questa volta lo fa condannando a morte Tareq Aziz, ex braccio destro di Saddam Hussein e unico gerarca del regime accolto all’estero come interlocutore internazionale. La sentenza emessa dal tribunale di Baghdad è la terza per Aziz, che in passato era già stato condannato a sette anni di carcere per aver pianificato la deportazione dei curdi nel nord del Paese e ad altri 15 anni per l’esecuzione di 42 uomini d’affari iracheni nel 1992. Questa volta l’ex braccio destro di Saddam, di fede cristiana caldea, è stato riconosciuto colpevole di aver perseguitato i partiti islamici sciiti ai tempi della dittatura.

Figura centrale del governo di Saddam e primo ministro de facto dell’Iraq, Aziz era stato anche ministro degli Esteri ai tempi della prima guerra del Golfo e volto del Paese all’estero negli incontri diplomatici. Nel 2003, poco prima dello scoppio della guerra, era stato ricevuto da papa Giovanni Paolo II ma da allora era praticamente sparito, lasciando la sua lussuosa villa di Baghdad alla mercè della folla e delle razzie dei militari.

Solo dopo sei anni, nell’aprile del 2009, Aziz decise di consegnarsi ai marines: da allora è in carcere a Baghdad, dove sta scontando 15 anni di reclusione. La condanna di alla pena capitale, che potrebbe avvenire per impiccagione, arriva inspiegabilmente a poco più di un mese dalla notizia della sua possibile liberazione, divulgata dall’emittente televisiva al Arabiya secondo cui il governo iracheno sarebbe stato propenso a rilasciare in anticipo l’ex politico e diplomatico, anziano e gravemente malato.

Sulla sentenza si è già espressa l’Unione europea, che attraverso le parole dell’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton ha definito la pena di morte «inaccettabile».

* Scuola di giornalismo Luiss

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