Iraq, la città perduta di Zakhiku risorge a causa della siccità: era stata sommersa dalla diga di Mosul

Iraq, la città perduta di Zakhiku risorge. In Iraq a causa dell’estrema siccità, dopo decenni sott’acqua nel bacino idrico di Mosul sul fiume Tigri, è riemersa la città perduta di “Zakhiku”.

Iraq, la città perduta di Zakhiku risorge

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, l’insediamento risalente a 3.400 anni fa, è riemerso all’inizio di quest’anno, dopo mesi di estrema siccità che ha portato al prelievo di grandi quantità di acqua dal bacino per irrigare i campi, provocando la drastica diminuzione del livello dell’acqua.

Ciò ha portato alla scoperta di antichi edifici cittadini, tra cui un’enorme fortificazione, un edificio di stoccaggio a più piani e un opificio, tutti risalenti all’epoca dell’Impero di Mittani (1550–1350 a.C.).

L’antica metropoli a Kemune, Kurdistan iracheno

Nel 2018, dopo un periodo di siccità un team di archeologi tedeschi e curdi aveva scavato per la prima volta la città ma non è stata in grado di indagare a fondo poiché era stata sommersa nuovamente.

Quest’ultimo imprevisto periodo di siccità li ha messi sotto pressione per scavare e documentare quanto più possibile la città dell’Età del bronzo, prima che il livello dell’acqua aumentasse ancora una volta.

La diga di Mosul fu completata nel 1984

L’antica metropoli si trova a Kemune, nella regione del Kurdistan iracheno, e un tempo era sulle sponde del fiume Tigri. La costruzione della diga di Mosul è avvenuta tra il 1981 e il 1984 e la primavera successiva ha iniziato a inondare il fiume Tigri e a riempire il bacino.

Sono rimasti sommersi molti siti archeologici della regione, tra cui Kemune. Si ritiene che la città sia l’antica Zakhiku, che risale al tempo dell’Impero di Mittani che controllava gran parte della Mesopotamia settentrionale e della Siria.

Mura di fango incontaminate sott’acqua: perché?

Lo scavo è stato guidato dal presidente dell’Organizzazione per l’archeologia del Kurdistan, Hasan Ahmed Qasim, Ivana Puljiz dell’Università di Friburgo e Peter Pfälzner dell’Università di Tubinga.

Le mura del forte, alcune delle quali alte diversi metri, erano ben conservate nonostante dopo la costruzione della diga siano rimaste sott’acqua per oltre 40 anni.

Lo stato incontaminato delle mura, realizzate con mattoni di fango essiccato al sole, è dovuto al fatto che l’edificio fu ricoperto da un rivestimento protettivo durante il terremoto che distrusse la città nel 1350 a.C.

Trovate tavolette di argilla in alfabeto cuneiforme

Sono stati scoperti anche cinque vasi di ceramica che contenevano oltre 100 tavolette cuneiformi, risalenti al periodo medio assiro poco dopo il terremoto.

Alcune tavolette di argilla sono in fase di traduzione. “È quasi un miracolo che le tavolette cuneiformi fatte di argilla siano sopravvissute per così tanti decenni sott’acqua”, ha dichiarato Peter Pfälzner. La città ora è di nuovo completamente sommersa poiché il livello dell’acqua nel bacino è tornato a salire.

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