Isis decapita 6 giornalisti in Libia: corpi trovati vicino a Bayda

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2015 - 20:21 OLTRE 6 MESI FA
Isis decapita 6 giornalisti in Libia: corpi trovati vicino a Bayda

Isis decapita 6 giornalisti in Libia: corpi trovati vicino a Bayda

IL CAIRO – I corpi decapitati di sei giornalisti libici sono stati trovati nella città di Bayda. I giornalisti facevano parte di una troupe della televisione libica ed erano stati rapiti lo scorso agosto dai miliziani dell’Isis.

La troupe, composta da libici e da un cameraman egiziano, era scomparsa dopo un servizio a Tobruk ben 8 mesi fa in cui aveva ripreso l’inaugurazione del parlamento, quello vincitore delle elezioni di giugno, riconosciuto dalla comunità internazionale ma costretto a fuggire all’est dopo che le milizie filo-islamiche hanno preso il potere a Tripoli insediando a loro volta un parlamentare e un governo.

I jihadisti dell’Isis non hanno rivendicato l’uccisione, ma il modo in cui sono stati giustiziati fa pensare che sia opera del califfato, di cui erano prigionieri. Anche il luogo del ritrovamento fa pensare ad una esecuzione dell’Isis: Bayda infatti si trova a circa 80 chilometri da Derna, una delle città cardine del califfato e in  cui attualmente si tengono alcune sedute del parlamento e del governo di Tobruk: una sorta di messaggio alle milizie libiche che, attraverso le forze armate guidate dal generale Khalifa Haftar, stanno combattendo contro i jihadisti a Bengasi, colpendoli sporadicamente anche dal cielo a Derna (l’ultima volta tre giorni fa).

I cinque giornalisti e cameraman uccisi sono le ultime vittime tra gli operatori dei media in Libia. Un operatore free lance di 33 anni, noto per il suo impegno anti-jihadista anche a livello politico, era stato ucciso con due colpi di arma da fuoco a Bengasi. In febbraio un rapporto dell’organizzazione per la tutela dei diritti umani Human Right Watch aveva indicato in otto il numero di “reporter” uccisi in Libia fra la metà del 2012 e lo scorso novembre. I casi di rapimenti e detenzioni arbitrarie soprattutto ad opera di sedicenti “milizie” sono stati 30.