Isis, famiglie kamikaze in azione: in due giorni due sequenze di attentati suicidi in Indonesia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2018 - 10:49 OLTRE 6 MESI FA
Isis, famiglie kamikaze in azione: in due giorni due sequenze di attentati suicidi in Indonesia

Isis, famiglie kamikaze in azione: in due giorni due sequenze di attentati suicidi in Indonesia

ROMA – Anche l’attacco suicida di questa mattina contro il quartier generale della polizia nella città indonesiana di Surabaya, come quelli di ieri contro tre chiese nel Paese, è stato messo a segno da cinque membri della stessa famiglia. A farsi saltare in aria sono stati i genitori e due figli. Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela qui

Tutte le notizie di Ladyblitz in questa App per Android. Scaricatela qui  La sorellina, una bambina di otto anni, è sopravvissuta. Ieri, nella sequenza degli attentati alle tre chiese cristiane, il bilancio è stato di 13 morti: tra le vittime anche i sei kamikaze, di cui tre minori e un bambino, che facevano parte di una sola famiglia.

E va menzionata un’ultima notizia giunta dall’Indonesia: tre membri di una terza famiglia di aspiranti kamikaze sono morti ieri sera e due sono rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno che stavano preparando in un appartamento a Sidoarjo, una città vicino a Surabaya. Lo ha riferito la polizia, spiegando che una delle vittime era un caro amico del padre della famiglia di sei persone che ieri ha organizzato il triplice attentato contro chiese cristiane a Surabaya, che ha ucciso un totale di 14 persone.

Il fenomeno delle famiglie kamikaze è l’ultimo, terribile volto dell’Isis, il colpo di coda del terrore dopo l’eradicazione in Siria e Iraq dello stato islamico. Una nuova fattispecie terroristica che alimenta la preoccupazione sulla residua capacità di offendere di Isis: i lunghi anni di lotta armata nei vari teatri dell’islamismo radicale nel mondo hanno visto crescere interi nuclei familiari nella sola logica di guerra. Le famiglia kamikaze appartengono a Jemaat Ansharud Daulah, gruppo estremista indonesiano, il primo a lasciare il network di Al Qaeda per abbracciare quello dell’Isis.

Radicalizzazione e proselitismo, addestramento militare e reclutamento, tutto avviene all’interno di nuclei chiusi e autoreferenziali se non per il contatto internet: l’assenza di prospettive credibili di successo (che significa anche la fine del “welfare” per i familiari superstiti) finisce per estremizzare il contributo di queste cellule del terrore, fino al sacrificio dei figli.