Isis, califfato alle porte d’Italia. Dalla Libia ordine: Infiltratevi su barconi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2015 - 19:28| Aggiornato il 28 Gennaio 2015 OLTRE 6 MESI FA
Isis, il califfato alle porte dell'Italia. Derna, in Cirenaica

Isis, il califfato alle porte dell’Italia. Derna, in Cirenaica

ROMA – Un califfato come l’Isis a due passi dall’Italia. E dalla Libia un ordine ai terroristi: infiltratevi sui barconi di migranti. Il califfato vicino ha sede a Derna, nella regione libica della Cirenaica. Un califfato che è cresciuto nel giro di pochi mesi. Nella colpevole indifferenza dell’Occidente.

E’ iniziata, come racconta Roberto Bongiorni sul Sole 24 Ore, quattro mesi fa a Derna. E in quattro mesi non se n’è parlato. Perché sembrava che la piccola Isis fosse un fenomeno locale e trascurabile, nonostante l’alleanza con l’Isis “ufficiale”.

Un errore imperdonabile, spiega Bongiorni:

“Mese dopo mese le cellule jihadiste hanno guadagnato terreno. Se davvero dovesse essere confermata la responsabilità, anche indiretta, di gruppi legati all’Isis nell’attentato di oggi a Tripoli, si tratterebbe di una gravissima escalation che mette in luce la drammatica ascesa dei gruppi jihadisti in Libia. Il fatto che sia attaccata la capitale Tripoli, e che venga assaltato con facilità l’albergo più rappresentativo e protetto, l’Hotel Corinthia – luogo d’elezione per ospitare le delegazioni straniere – getta ombre inquietanti sulla sicurezza di tutto il Paese e sulla l’impotenza dell’autorità libiche, sia quelle più laiche sia quelle più islamiche, di contenere la minaccia terroristica.

E oggi, nel giorno dell’attentato a uno dei luoghi che sembrava più sicuro in Libia, l’hotel Corinthia, quello dove alloggiano europei e occidentali, è chiara la dimensione dell’errore fatto.

Non solo. L’Isis avrebbe una strategia precisa: avanzare in Libia per usarla come base per mandare kamikaze in Europa attraverso l’immigrazione clandestina. Esattamente quello scenario di cui aveva parlato, salvo poi ridimensionare causa polemiche, il ministro Paolo Gentioni.

L’Isis punta alla Libia “per arrivare in Europa” con i migranti e “trasformarla in inferno” rivela un rapporto dello Stato islamico ripreso da media libici, che cita “l’immigrazione clandestina”.

“Se riusciremo a sfruttare questo canale, la situazione in questi Paesi si trasformerà in un inferno”.

Ovviamente il rapporto è di autenticità non verificabile. Ma il sospetto basta a fare paura. Come fa paura un califfato a due passi dall’Italia.