Isis mette in vendita 2 ostaggi: “Offerta a tempo limitato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2015 - 23:06| Aggiornato il 10 Settembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Isis mette in vendita 2 ostaggi: "Offerta a tempo limitato"

Isis mette in vendita 2 ostaggi: “Offerta a tempo limitato”

ROMA – Due ostaggi, un norvegese e un cinese, messi in vendita come fossero carne da macello. E’ l’ultima trovata pubblicitaria dell’Isis che ha pubblicato l’annuncio choc sul numero di mercoledì della rivista Dabiq. L’offerta, si legge in inglese nelle ultime pagine dell’organo dello Stato Islamico, è “a tempo limitato”. Qualora nessuno dovesse farsi avanti per pagare il riscatto i due prigionieri, fanno capire i terroristi, saranno giustiziati.

Quattro foto segnaletiche corredano l’inserzione. I due uomini in tuta gialla sovrastano la scritta: “Abbandonato dal suo governo, che non ha fatto del proprio meglio per comprare la sua libertà”. Chiunque voglia pagare il riscatto per il loro rilascio e trasferimento può contattare un numero che inizia con +96 (un prefisso che il sito “fakenumber.org” considera “falso”). Le inserzioni, su sfondo scuro e ad alta definizione, sono rivolte “a chi tra pagani, crociati e i loro alleati, come anche tra quelle che sono definite organizzazioni per i ‘diritti’ umani”.

Accanto alle foto (di fronte, profilo, tre-quarti e di nuca) si precisano le generalità degli ostaggi. Si tratta di Ole Johan Grimsgaard Ofstad, 48 anni, nato a Porsgrunn (Norvegia), “laureato in scienze politiche” e Fan Jinghui, 50, di Pechino, “consulente freelance”. Di entrambi viene anche dato un indirizzo dettagliato.

Il riferimento all’offerta a “tempo limitato” lascia temere che, se la linea della fermezza del governo norvegese e cinese continuerà, per i due la tuta gialla verrà cambiata in quella arancione che hanno indossato le decine di ostaggi decapitati a colpi di machete o uccisi in altre barbare maniere come l’annegamento o i roghi, anche a fuoco lento.

Sull’ultima pagina compare poi una foto di Papa Francesco che, nella didascalia, viene definito “papa crociato”. L’autore dell’articolo si lancia in un’invettiva contro i “sapienti governativi apostati” mostrati accanto al pontefice di una religione che nel Medioevo produsse cavalieri crociati. Nel pezzo, pieno di retorica islamica, non si fanno altri riferimenti papa Francesco.