Isis minaccia Roma sul web: allarme servizi dopo Bruxelles

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Marzo 2016 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Isis minaccia Roma sul web: allarme servizi dopo Bruxelles

Isis minaccia Roma sul web: allarme servizi dopo Bruxelles

ROMA – Isis minaccia Roma sul web: allarme servizi dopo Bruxelles. Per ora i segnali più consistenti della minaccia jihadista in Italia provengono dal web: siti collegati alla propaganda Isis mostrano la città di Roma come obiettivo strategico con sempre maggiore frequenza. Secondo le valutazioni dell’Aisi (i servizi segreti italiani) il livello di rischio per attacchi terroristici in Italia è “significativo”: “è dunque necessario tenere alta la guardia, sapendo che i possibili obiettivi sono innumerevoli”. Così il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, al termine dell’audizione del direttore dell’Aisi, Arturo Esposito, dedicata all’analisi del livello di sicurezza del Paese dopo gli attentati di Bruxelles.

Negli ultimi tempi, ha rilevato il presidente del Copasir, “c’è  stato un aumento delle segnalazioni alla nostra intelligence da parte di servizi collegati e, per fortuna, tantissime si sono rivelate infondate. A fronte di quanto successo a Bruxelles – ha aggiunto – c’è comunque una razionale preoccupazione: come si è visto da quanto accaduto in Francia ed in Belgio i potenziali obiettivi possono essere tantissimi, dai ‘soft target’ ai luoghi presidiati”. Angela Mauro su Huffington Post riferisce sulle conclusioni dell’Aisi.

Roma continua a essere citata nei video della propaganda jihadista sul web. E a questo punto, dopo gli attentati di Bruxelles nel cuore dell’Europa, dopo quelli di novembre a Parigi, la conclusione dell’intelligence nostrana è che forse si sta stringendo il cerchio intorno all’Italia, pur in assenza di segnali specifici di allarme. Su Roma in particolare, ma anche Milano e Torino.

Siti che Esposito ha indicato nella sua relazione, corredata anche di video della propaganda jihadista. Uno in particolare cattura l’attenzione dell’intelligence. E’ stato diffuso una decina di giorni fa. Il direttore dell’Aisi lo ha mostrato ai parlamentari del Copasir: girato come sempre con impeccabili tecniche di comunicazione, parla di Roma e del Vaticano come meta di conquista della Jihad, e anche di Renzi e di Gentiloni, i cui volti appaiono nel montaggio. (Angela Mauro, Huffington Post).