Isis, nuovo video orrore: bimbo dà coltelli a boia, decapitati 8 sciiti

di reda
Pubblicato il 29 Marzo 2015 - 19:08 OLTRE 6 MESI FA

DAMASCO – “Strike their necks” (colpisci i loro colli): così si intitola l’ultimo orrore Isis, un video shock che mostra un bimbo sorridente e fiero che consegna i coltelli ai boia pochi istanti prima dell’ennesima esecuzione di massa. La notizia è riportata dal Site, il sito di intelligence americano che monitora le comunicazioni dei jihadisti in rete.

La tv iraniana Press tv specifica che le vittime sono otto soldati siriani che erano stati catturati nella provincia nord-occidentale di Hama. Gli ostaggi, in perfetto stile Isis, indossano tute arancioni: uccisi perché accusati di appartenere all’Islam sciita, principale nemico dei jihadisti che invece sono invece di fede sunnita.

Il documento, che testimonia l’ultima di una serie di orribili esecuzioni, dura oltre 4 minuti e mostra per la prima metà un miliziano in tunica marrone, barba lunga e turbante, con in braccio una mitraglietta, con alle spalle una serie di bandiere nere dell’Isis piantate su dei paletti: un set, come al solito, ben studiato per intimidire i propri nemici. L’uomo diffonde il suo proclama di morte contro l’esercito siriano ed il suo leader, il presidente Bashar al Assad, immortalato in un fotogramma.

A seguire, si vede il corteo degli otto condannati a morte, in tuta arancione e occhi bendati, accompagnati al patibolo da un gruppo di miliziani a volto scoperto. Poi, entra in scena un bambino, intorno ai 10 anni, che con l’espressione compiaciuta di chi si sente protagonista di una grande impresa, distribuisce i coltelli ai boia.

La truculenta iconografia della decapitazione – vittime stese a terra, poi sgozzate, e teste sventolate in aria in segno di vittoria – ricalca quella pubblicata in altri video di esecuzioni, inclusa quella dei ventuno cristiani copti egiziani uccisi in una spiaggia libica. E non è nuovo nemmeno il ricorso ai bambini, che in altre circostanze sono stati utilizzati persino come killer. Un video pubblicato nemmeno un mese fa mostrava un ragazzino di 10-12 anni, che a volto scoperto e in mimetica sparava alla testa ad un 19enne accusato di essere una spia del Mossad.

Questi giovani jihadisti costituiscono una nuova freccia all’arco dell’esperta campagna di comunicazione dell’Isis, inaugurata con le decapitazioni degli ostaggi occidentali: un formidabile strumento di propaganda dei tagliagole del Califfo Abu Bakr al Baghdadi.

ATTENZIONE – Le immagini che seguono potrebbero urtare la sensibilità del lettore.