Isis, Orlando: “Intercettazioni su chat e PlayStation”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2015 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA
Isis, Orlando: "Intercettazioni su chat e PlayStation"

Una console della PlayStation

ROMA – Contro l‘Isis si passano al setaccio le chat delle PlayStation e anche quelle legate a molti altri programmi, come quelli per scaricare musica: l’ultima mossa per cercare gli aspiranti terroristi la annuncia il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. 

Dopo la notizia che forse i terroristi degli attentati di Parigi del 13 novembre si erano tenuti in contatto anche utilizzando proprio le chat della PlayStation, si cercano le tracce di jihadisti nella rete e anche sul web oscuro, nascosto ai profani. Ma sono pure le semplici app e chat ad essere nel mirino dei servizi di tutta Europa, come ha spiegato Orlando:

“Un tempo lo scambio delle notizie avveniva solo per telefono. Oggi gli strumenti sono molti di più e la rete offre infinite opportunità. Per questo dobbiamo potenziare i nostri sistemi di intercettazione e questo oggi abbiamo deciso. Sulle PlayStation? Sì, ma anche su tutte quelle chat legate ad altri programmi come, ad esempio, quelli per scaricare musica”.

Come spiega Repubblica, 

“nel caso della PlayStation, i metodi di interazione tra utenti sono molteplici e “intercettarli” tutti al momento si tradurrebbe in un compito complesso. Nel caso più semplice, due o più persone possono comunicare sul PlayStation Network attraverso semplici messaggi di testo, che previa disponibilità all’accesso da parte di Sony (l’azienda che produce il sistema e gestisce il relativo “cloud”) sotto le mani degli investigatori, possono anche venire captati con relativa semplicità. Ma naturalmente il giorno dopo l’apertura a controlli più severi, non li utilizzerebbe più nessuno che abbia qualcosa da nascondere.

Diverso e infinitamente più frastagliato è il caso delle comunicazioni “in-game”, quelle che avvengono all’interno dei giochi online, dove più giocatori si riuniscono e possono comunicare per scritto ma anche – e soprattutto – a voce e in video, privatamente e pubblicamente, verbalmente o con linguaggi visuali. In eventi-partite collettive non necessariamente aperte al pubblico ma destinate a utenti selezionati”.