Israele e Gaza in guerra: razzi e morti. Barak a Hamas: “E’ solo l’inizio”

Pubblicato il 15 Novembre 2012 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA

L’auto su cui viaggiava Ahmed al-Jabari, colpita dagli isrealiani (Foto Lapresse)

GAZA CITY – Tre morti in Israele, dopo che un palazzo a Kiryat Malachi, nel sud del Paese, è stato colpito da un razzo palestinese. Altre persone sarebbero intrappolate nel palazzo, secondo un portavoce della polizia, Louba Samri.

Continua così l’ennesima risposta di Tel Aviva all’ennesima offensiva (o risposta) di Gaza. Nemmeno nella notte di mercoledì 14 novembre il lancio di razzi dalla Striscia si è fermato. I razzi hanno colpito il sud di Israele in risposta all’uccisione, mercoledì, di Ahmed al-Jabari, comandante delle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas.

La sua eliminazione è arrivata dopo che per giorni Hamas aveva indirizzato da Gaza i propri razzi contro il Neghev israeliano. ”La situazione era divenuta insostenibile”, si è giustificato stasera il premier Benyamin Netanyahu, ”dovevamo assolutamente reagire. Nessuna altra nazione al mondo avrebbe accettato una situazione simile”.

Jaabari è stato centrato da un missile a bordo della vettura su cui viaggiava con il figlio. L’esplosione ha ridotto l’automobile a un ammasso di lamiere accartocciate e non gli ha dato scampo.

Israele non si è fermato qui, annunciando l’avvio di un’operazione su più vasta scala denominata ‘Colonna di nuvola‘: per ora affidata alla sola aviazione, ma aperta al coinvolgimento di forze di terra ”se sarà necessario”, ha avvertito Netanyahu.

Nelle ore successive i raid si sono susseguiti quasi senza sosta, colpendo sia comandanti di Hamas sia i depositi di razzi Fajjar capaci di raggiungere da Gaza, in teoria, la periferia di Tel Aviv.

Il bilancio provvisorio delle vittime palestinesi è di almeno undici morti (fra cui due bambini e una donna incinta) e decine di feriti.

Quando nella serata di mercoledì, la città di Beer Sheva (Neghev) è stata investita dal lancio di una quindicina di razzi Grad sparati da Gaza, parte dei quali intercettati dai sistemi di difesa aerea, in tutte le località vicine a Gaza la popolazione israeliana ha avuto ordine di restare vicino ai rifugi.

”Questo è solo l’inizio”, ha sottolineato il ministro della Difesa Ehud Barak, che ha ordinato il richiamo di unità di riservisti e l’avvicinamento minaccioso a Gaza di reparti di fanteria.

Gli obiettivi dei raid, ha spiegato Barak, sono quattro: il rafforzamento del deterrente israeliano; la distruzione degli arsenali di Hamas e di altre ”organizzazioni terroristiche”; e la difesa dei civili nel Neghev.

Il presidente Shimon Peres ha illustrato a sua volta l’operazione a Barack Obama, in una telefonata in cui ha difeso ”l’esecuzione mirata” di Jaabari, additato come un ”estremista radicale” responsabile di numerosi attacchi terroristici e ha sostenuto che Israele non poteva tollerare oltre il lancio di razzi.

Hamas ha invocato in suo aiuto gli Hezbollah libanesi e i dirigenti islamici dell’Egitto. Il Cairo ha condannato (all’unisono con il Qatar) l’uccisione di Jaabari, ha ritirato il suo ambasciatore da Israele, ha sollecitato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza e si è associato alla richiesta del presidente palestinese Abu Mazen di un vertice straordinario della Lega Araba, che si terrà sabato. Appelli per la fine immediata delle violenze sono giunti anche dal segretario generale dell’Onu, dalla Russia e dalla Francia.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito d’urgenza nella notte. Nel corso di questa riunione a porte chiuse i 15 membri del Consiglio hanno ascoltato le ragioni esposte dai rappresentanti delle delegazioni israeliane e palestinesi.

L’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha sostenuto in modo fermo la risposta militare di Israele agli attacchi palestinesi di Hamas: “Nulla giustifica la violenza di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche contro il popolo israeliano”, ha detto Rice, mentre i rappresentanti dei Paesi arabi avevano chiesto al Consiglio di sicurezza di condannare Israele.