Jamal Khashoggi, l’audio delle torture. “L’aguzzino indossò le cuffie per non sentire le urla”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2018 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Jamal Khashoggi, l'audio delle torture. "L'aguzzino indossò le cuffie per non sentire le urla"

Jamal Khashoggi, l’audio delle torture. “L’aguzzino indossò le cuffie per non sentire le urla” (Foto Ansa)

ISTANBUL –  Il giornalista saudita Jamal Khashoggi sarebbe stato torturato e fatto a pezzi all’interno del consolato saudita di Istanbul mentre era ancora vivo. In una presunta registrazione audio, risalente al giorno precedente la scomparsa del giornalista, risulterebbe la presenza del console Mohammed al-Otaibi.

“Fatelo fuori di qui, mi metterete nei guai”, avrebbe detto il console. “Se vuoi continuare a vivere quando torni in Arabia Saudita, stai zitto”, la risposta degli assassini.  Se lo scioccante audio dovesse risultare autentico proverebbe che Khashoggi è stato assassinato il 2 ottobre all’interno del consolato ed è stato smembrato mentre era vivo.

Tra le cinque persone sospettate, c’è Maher Abdulaziz Mutrebun frequente accompagnatore del principe ereditario Mohammad bin Salman, visto con lui a Parigi e Madrid e durante le sue recenti visite negli Stati Uniti, come riporta il New York Times.

Quattro dei sospettati, incluso il Mutabh, sono collegati alla sicurezza del principe ereditario Mohammed e un quinto è il capo dell’unità forense di Riad Salah Mohammed al-Tubaigy che avrebbe smembrato il corpo.

Il giornalista sarebbe morto in 7 minuti, secondo quanto riferito al Middle East Eye da un’altra fonte che avrebbe ascoltato l’audio. Khashoggi sarebbe stato portato dall’ufficio del console in uno studio e steso su un tavolo. A fare a pezzi il corpo mentre il reporter era vivo sarebbe stato il capo dell’unità forense di Riad, Salah Mohammed al-Tubaigy. Nell’audio si sentirebbe dire agli altri aguzzini di indossare le cuffie perché “quando faccio questo lavoro, ascolto la musica”. 

Sembra che la registrazione audio abbia catturato le urla del giornalista, prima che gli iniettassero “una droga”, poi c’è stato il silenzio, sostiene la fonte anonima che aggiunge: “Non lo volevano interrogare, erano arrivati per ucciderlo”.  

Le urla di Khashoggi sarebbero state sentite da testimoni al piano inferiore. Un giornale turco fortemente filogovernativo ha pubblicato una versione scritta dell’audio, sostenendo che al giornalista abbiano tagliato le dita e poi sia stato decapitato.  

Mentre emergono altre teorie sulla modalità della scomparsa di Khashoggi, il sito web turco Habertürk ha affermato che agenti della polizia e dell’intelligence stanno “valutando se il corpo di Khashoggi sia stato dissolto nell’acido”.

Il Times ha riportato di aver raccolto più informazioni sui sospetti tramite software di riconoscimento facciale, un database di numeri di cellulare sauditi, documenti trapelati del governo saudita, testimoni e media. Il quotidiano ha riferito che tre sospetti sono Abdulaziz Mohammed al-Hawsawi, Thaar Ghaleb al-Harbi e Muhammed Saad Alzahrani. Harbi e Alzahrani hanno lo stesso nome di due persone identificate come membri della Guardia Reale saudita, sempre secondo il Times.