Kirghizistan, fallita operazione per arrestare l’ex presidente Almazbek Atambayev

di Caterina Galloni
Pubblicato il 10 Agosto 2019 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Almazbek Atambayev, fallito arresto

Foto archivio ANSA

ROMA – A Bishkek, Kirghizistan, è fallita l’operazione delle forze speciali che hanno tentato di arrestare l’ex presidente Almazbek Atambayev accusato di corruzione. I suoi sostenitori hanno respinto i militari, negli scontri sono rimaste ferite 40 persone ed è morto un ufficiale.

Il raid nella residenza dell’ex presidente Almazbek Atambayev a sud di Bishkek, la capitale del Kirghizistan, è iniziato nella serata ed è proseguito fino all’alba ma una folla di sostenitori ha bloccato le forze speciali e preso in ostaggio sei militari.

Il vice ministro degli Interni Kursan Asanov ha dichiarato che la decisione di ritirarsi è stata presa dopo i negoziati con i sostenitori di Atambayev, che hanno concordato di rilasciare i sei ostaggi entro la mattina se le forze speciali si fossero ritirate.

Il ministero della Sanità ha riferito che 45 persone sono state portate in ospedale, insieme a un membro delle forze speciali ucciso da colpi d’arma da fuoco all’interno della residenza del 62enne politico socialdemocratico. Il raid solleva preoccupazioni per la stabilità politica in Kirghizistan, che confina con la Cina e ospita una base aerea militare russa.

Notizie locali hanno riferito che alcune persone, incluso un giornalista, sono rimaste ferite da colpi sparati dalle forze speciali ma il Comitato di sicurezza nazionale (Gknb) ha affermato che i soldati erano equipaggiati solo con proiettili di gomma. A giugno, il parlamento del Kirghizistan ha revocato l’immunità accordata ad Atambayev come presidente, aprendo così la strada a potenziali procedimenti giudiziari.

Atambayev è accusato di una serie di crimini, tra cui abuso di potere, corruzione ed appropriazione indebita. L’ex presidente ha ignorato tre mandati di comparizione, emessi dalla polizia per un caso legato alla liberazione dal carcere di un noto boss della malavita, durante il suo mandato.

Atambayev, in carica dal 2011 al 2017, ha affermato che le accuse sono state architettate dal presidente Sooronbai Jeenbekov, un tempo il suo protetto. Lo scorso mese, Atambayev si è recato a Mosca per alcuni colloqui con il presidente Vladimir Putin. Il leader russo ha però espresso il suo sostegno a Jeenbekov esortando il Paese ad “sostenere l’attuale presidente”. Il Kirghizistan, una volta considerato come un'”isola democratica” nell’Asia centrale post-sovietica, è stato più volte scosso da sconvolgimenti politici. (Fonte: Daily Mail)