“La lap dance non è arte”, giudici Usa contro un locale: “Pagate le tasse”

Pubblicato il 25 Ottobre 2012 - 13:11 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – La ballerina in zatteroni in plexiglas e costume succinto non è un’artista. Le sue esibizioni non sono arte e quindi bene immateriale non soggetto a tasse. Quindi, conseguenza tratta dal tribunale dello Stato di New York, il locale di lap dance di Albany, il Nite Moves, dovrà versare all’erario 124mila dollari in tasse finora non pagate. Sentenza che, per inciso, fa tremare i polsi a tanti altri locali del genere sparsi per gli Stati Uniti.

La controversia è nata mesi fa. Al locale notturno veniva contestata la sua politica in fatto di incassi e mancati versamenti. Dieci dollari per l’ingresso, 25 per una “esibizione privata”. Ovvero una ballerina che si esibisce in esclusiva per un gruppo ristretto di clienti che ne fanno richiesta, in un salottino privato. L’incasso di quest’ultima “specialità della casa” veniva così diviso: 15 al locale, 10 alla ragazza. E niente in tasse, perché, sostiene la difesa del Nite Moves, trattasi di performance artistiche e come tali non soggette a tasse. Il locale, inoltre, aveva anche ridotto drasticamente l’offerta di alcolici per i clienti (sulle consumazioni sì che si pagano le tasse) con l’intento di limitare gli importi dovuti all’erario.

Ora i giudici dello Stato di New York hanno stabilito che il balletto avvitate a un palo, per quanto sforzo muscolare richieda, non è arte. Così come, in passato, non era stato considerato “arte” (ed esentasse) lo spettacolo su ghiaccio delle pattinatrici. Giudici spaccati però: la sentenza è passata con 4 voti favorevoli e 3 contrari. Tanto che ora i proprietari del Nite Moves pensano già al ricorso alla Corte Suprema.