Lee Joon-seok, lo “Schettino coreano” condannato all’ergastolo

Lee Joon-seok, lo "Schettino coreano" condannato all'ergastolo
Lee Joon-seok, lo “Schettino coreano”

SEUL – Lee Joon-seok, il comandante del traghetto sudcoreano Sewol affondato il 16 aprile 2014 con più di 300 vittime, per lo più studenti in gita, è stato condannato all’ergastolo. Lo “Schettino coreano” era stato riconosciuto colpevole in primo grado solo di negligenza e abbandono della nave, ma assolto per omicidio, con una condanna a 36 anni. Il verdetto, criticato come troppo mite dai parenti delle vittime, è stato ribaltato in appello dalla corte di Gwangju, che ha riconosciuto anche l’accusa di omicidio, aggravandogli la pena.

Altri 14 membri dell’equipaggio sono stati condannati in secondo grado a pene da 18 mesi a 12 anni. A novembre le sentenze erano state più dure, da 5 a 30 anni. I condannati hanno ora una settimana per ricorrere a loro volta in appello.

Quel tragico 16 luglio sia l’equipaggio che il capitano abbandonarono il traghetto immediatamente dopo aver raccomandato ai passeggeri di restare in cabina. Dei 476 che si trovavano a bordo se ne salvarono solo 172. Il bilancio fu di 304 tra morti e dispersi: 250 erano studenti.

 

Gestione cookie